- 22 Luglio 2021
- Posted by: Cesare Longo
- Categoria: ULTIME NOTIZIE

Il condono delle cartelle esattoriali dopo qualche mese di attesa entra finalmente nel vivo.
I 2,5 milioni di italiani dovranno attendere il 31 ottobre prima di vedersi cancellare i debiti con l’Erario, l’Inps o altri enti con un potenziale di 16 milioni di cartelle interessate. «Alla data del 31 ottobre 2021» infatti l’agente pubblico della riscossione procederà alla cancellazione dei ruoli che gli sono stati affidati dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010 di importo fino a 5mila euro. A fissare le regole e il calendario è il decreto appena firmato dal Mef che rende operativa la sanatoria prevista dal primo Dl Sostegni (41/2021).
Prima tappa il 20 agosto: l’elenco dei codici fiscali
La data di fine ottobre è il punto di arrivo della procedura che partirà subito dopo Ferragosto. Per la precisione entro il 20 agosto l’agente della riscossione dovrà trasmettere all’agenzia delle Entrate l’elenco dei codici fiscali, presenti nel proprio sistema informativo alla data del 23 marzo 2021, delle persone fisiche e dei soggetti diversi dalle persone fisiche aventi uno o più debiti di importo residuo, sempre alla data del 23 marzo 2021, fino a 5mila euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni. Un elenco da cui dovranno essere defalcati i contribuenti che superano l’imponibile di 30mila euro previsto proprio dal Sostegni-1 come soglia di sbarramento per la sanatoria.
Seconda tappa il 30 settembre: ii redditi oltre soglia
Operazione tutta gestita dalle Entrate che, sulla base delle informazioni su dichiarazioni e certificazioni uniche disponibili nei propri database, comunicherà entro il 30 settembre a Riscossione i codici fiscali dei contribuenti esclusi perché oltre lo sbarramento dei 30mila euro. Da questo incrocio dei dati potrà trovare conferma la stima originaria della Ragioneria pari all’83% della platea dei debitori potenzialmente interessati: in sostanza, 2,5 milioni di soggetti o società senza più le vecchie cartelle.
Terza tappa 31 ottobre: la cancellazione
Si arriverà così al 31 ottobre. Entro quella data saranno cancellati tutti i debiti dei contribuenti non inseriti tra i codici fiscali “over 30mila euro”. Con una sola eccezione: nel caso di ruoli intestati a più debitori (i cosiddetti coobbligati), non saranno stralciate le cartelle se almeno uno risulta tra i codici fiscali segnalati alla Riscossione. Va ricordato, inoltre, che alla fine del mese di ottobre cesserà anche la sospensione della riscossione coattiva per tutti i debitori con ruoli fino a 5mila euro. Uno stop più ampio di quello generalizzato per l’emergenza Covid e che ora il decreto Sostegni bis porta fino al 31 agosto.
Le due date tecniche dell’agente della riscossione
Il decreto del Mef mette in evidenza altre due date “tecniche” che riguardano l’agente della riscossione e gli enti creditori. Nel primo caso, il concessionario incaricato del recupero dovrà presentare entro il 15 novembre la richiesta di rimborso delle spese di notifica al ministero dell’Economia per le cartelle cancellate. Il rimborso sarà effettuato («con oneri a carico del bilancio dello Stato» come precisa il Dl Sostegni-1) in due rate: la prima, di ammontare non inferiore al 70% del totale entro il 31 dicembre 2021 e la seconda entro il 30 giugno 2022.
Quarta tappa 30 novembre: i dati agli enti creditori
Agli enti creditori, invece, arriverà entro il 30 novembre l’elenco delle quote annullate per poter procedere alla cancellazione (in gergo tecnico il «discarico») a seguito dell’annullamento e all’eliminazione dalle scritture patrimoniali. L’annullamento, però, non scatterà per le quote inserite nella lista trasmessa dall’agente della riscossione prive dei dati sull’importo e sul requisito temporale, così come per i gli eventuali carichi che sono esclusi dalla sanatoria dalla norma primaria come nel caso delle risorse proprie dell’Unione europea o dell’Iva riscossa all’importazione. In ogni caso, l’errato inserimento di questi importi può essere rilevato dall’ente creditore entro sei mesi dalla data di ricezione dell’elenco.
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- 22 Luglio 2021
- Posted by: Cesare Longo
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DECRETO SOSTEGNI BIS – Contributi a fondo perduto, calcolo sui bilanci per valutare il reale danno subito dalle partite IVA a causa della crisi da Covid-19.
Dopo l’approvazione del DEF, nell’agenda degli impegni del Governo c’è la messa a punto del decreto Sostegni bis.
Dopo le anticipazioni già fornite dal Ministro Giorgetti, è il Premier Draghi ad annunciare le novità in cantiere in relazione al nuovo fondo perduto, nel corso della conferenza stampa del 16 aprile 2021.
Stando a quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio, si sta valutando di sdoppiare il pagamento del nuovo contributo a fondo perduto, prevedendo l’erogazione di una quota in acconto e dell’importo “conguagliato” a saldo.
Il decreto Sostegni bis potrebbe quindi creare un nuovo metodo di calcolo per la seconda rata, basato su quanto emerso dal bilancio d’esercizio, o meglio dall’utile o dall’imponibile fiscale, accanto ad una prima rata erogata secondi i criteri già fissati dal decreto n. 41/2021.
L’obiettivo è duplice: da un lato, garantire l’erogazione rapida dei nuovi sostegni ma, in parallelo, attribuire a ciascun titolare di partita IVA un aiuto che sia calcolato in base alle reali perdite subite.
Fondo perduto con calcolo sui bilanci, nuovi sostegni con doppio pagamento: novità
Il requisito del calo del fatturato, ai fini dell’accesso ai contributi a fondo perduto del decreto Sostegni, è stato adottato al fine di garantire pagamenti rapidi alle imprese beneficiarie.
Ed è per questo che in vista del varo del decreto Sostegni bis – anche detto “decreto Imprese” – il Governo è intenzionato ad adottare un nuovo criterio di calcolo dei contributi a fondo perduto, un “indicatore di risultato di esercizio”.
Lo scoglio da superare è relativo però ai tempi.
Attendere l’approvazione dei bilanci vorrebbe dire rinviare l’erogazione dei nuovi aiuti al mese di luglio.
Ed è per contemperare l’esigenza di aiuti rapidi ed equità che si va profilando l’ipotesi di un pagamento doppio, in acconto e saldo.
Contributi a fondo perduto a rate: pagamento in acconto e saldo nel decreto Sostegni bis
Tra le ipotesi in campo, secondo quanto affermato dal Ministro Giorgetti ed evidenziato dal Premier Draghi durante la conferenza stampa del 16 aprile 2021, c’è quindi quella di sdoppiare il pagamento della nuova tranche di aiuti economici.
Il Ministro dello Sviluppo Economico ha affermato quanto segue:
“se riusciamo a contemperare, diciamo così, l’approvazione dei bilanci ed eventualmente un’ulteriore anticipazione in termini di acconto, basata sul fatturato, per chiudere poi prevedibilmente nei tempi di giugno o luglio sui bilanci e dare una distribuzione equa, ecco, probabilmente avremmo realizzato compiutamente una più equa distribuzione degli indennizzi.”
Le anticipazioni fornite alla Camera, in occasione del question time del 14 aprile 2021, aiutano a delineare il profilo dei nuovi contributi a fondo perduto, anche se è ancora tutto in divenire.
L’ipotesi di un pagamento in acconto, da erogare secondo i criteri di calcolo previsti dal decreto Sostegni n. 41, e di una seconda quota a saldo, basata sui risultati dei bilanci, garantirebbe un ristoro più equo alle imprese, che dal loro canto dovrebbero però attendere fino a giugno o luglio per l’erogazione dell’importo complessivamente spettante.
I tempi potrebbero però dilatarsi per le partite IVA che non presentano il bilancio. In tal caso, il calcolo della seconda quota di contributo spettante potrebbe essere effettuato in base all’imponibile fiscale, ma bisognerebbe attendere fino al 30 novembre 2021, scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi.
Appare necessario specificare che si tratta solo delle prime ipotesi emerse. Il testo del decreto Sostegni bis è ancora in fase “embrionale”. Secondo le ultime anticipazioni, l’obiettivo dell’Esecutivo è di approvarlo in tempo brevi e possibilmente entro il mese di maggio.
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