- 23 Novembre 2021
- Posted by: Cesare Longo
- Categoria: ULTIME NOTIZIE

GOVERNO. L’obiettivo è raggiungere un’intesa tra le forze politiche su come utilizzare gli 8 miliardi a disposizione nella manovra per ridurre la pressione fiscale.
Si è svolto al Mef nel pomeriggio di lunedì 22 novembre, un nuovo tavolo di maggioranza – il primo incontro è stato la scorsa settimana -, allo scopo di ridurre le distanze all’interno della maggioranza e raggiungere un’intesa.. Un nuovo round sarà giovedì 25 novembre.
Il Tesoro ha presentato sei opzioni tra cui scegliere (due su Irpef, due sulle detrazioni e due sull’Irap), con tanto di simulazioni e illustrazioni tecniche per spiegarne il diverso impatto. Sei strade potenzialmente percorribili.
Su quale seguire non c’è ancora una decisione.
Anche la suddivisione tra Irpef e Irap è ancora aperta, ma la strada quasi obbligata è quella di destinare almeno sei miliardi al taglio dell’Irpef, visto che tagliare l’Irap ne costa due.
In questo contesto, il servizio Bilancio del Senato ha messo in evidenza che la copertura degli oneri per l’operazione di alleggerimento della pressione fiscale è ancora da valutare.
Le opzioni
Sono dunque almeno 6 le opzioni sul taglio delle tasse (Irpef e Irap) che il ministero dell’Economia ha messo sul tavolo.
Sul fronte Irpef si lavora a simulazioni che vedono il ritocco di 2 aliquote, quella al 38% e quella al 27%.
Tagliare di un punto la prima, quindi toccando i redditi nello scaglione 28-55mila euro, costa circa un miliardo di euro. Invece un punto della seconda, che comprende i redditi tra 15-28mila, costa due miliardi. Si cercherà di fare una sintesi, affinché l’intervento si concentri alla fine su un’aliquota soltanto, per non disperdere l’impatto del taglio (e soprattutto il budget a disposizione).
Allo studio restyling delle detrazioni
Altre simulazioni sono state fatte sulle modifiche al sistema delle detrazioni, per le quali ci sono almeno due opzioni, toccando così platee differenti.
Taglio Irap per aiutare le imprese più piccole
Anche sul taglio dell’Irap sono almeno due gli interventi su cui si ragiona: per aiutare le imprese più piccole, si metterebbe sul tavolo sia l’abolizione della tassa su società di persone e ditte individuali, sia l’idea di fissare una soglia di produzione sotto cui scatta l’esonero. Se abolire la tassa sulle attività produttive costa 2 miliardi, ne restano 6 per intervenire sui redditi.
Pichetto, 5-6 simulazioni su taglio Irpef-Irap
«Abbiamo 4-5-6 simulazioni – ha confermato il viceministro al Mise Gilberto Pichetto (Fi), al termine dell’incontro al Mef sul taglio delle tasse -. Sull’Irap siamo ancora sulla discussione verticale o orizzontale, sull’Irpef siamo ancora sulla discussione se agiamo sull’aliquota o sulle detrazioni. Speriamo in settimana di chiudere».
Bonomi, 8 miliardi su taglio cuneo sono pochi, servono almeno 13 miliardi
«Riteniamo che 8 miliardi siano pochi, riteniamo che ne vadano messi almeno 13 per un taglio forte, contributivo del cuneo fiscale». Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, a margine di un evento a Potenza, rispondendo a una domanda sulle risorse per l’abbassamento delle tasse previste in manovra
Cgil in rivolta, già 10 miliardi a imprese, giù tasse a lavoratori
I sindacati, però, non sono d’accordo con la suddivisione: gli 8 miliardi, sostengono, devono andare tutti ad alleggerire il carico sui lavoratori dipendenti e sui pensionati. La riduzione dell’Irap, sottolinea infatti la vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, in audizione sulla legge di Bilancio alle commissioni Bilancio di Senato e Camera, «non ci vede affatto d’accordo, per tante ragioni» e, inoltre, «la legge di Bilancio contiene moltissime misure a favore delle imprese: oltre 10 miliardi di euro. Crediamo quindi che, se dobbiamo fare una scelta in questa fase, dobbiamo indirizzare queste risorse sui lavoratori e pensionati».
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