- 22 Luglio 2021
- Posted by: Cesare Longo
- Categoria: ULTIME NOTIZIE

Green pass esteso (e obbligatorio) nei luoghi al chiuso per contenere la corsa della variante Delta, incentivando le vaccinazioni, e allo stesso tempo evitare ulteriori chiusure. Una revisione dei parametri in base ai quali scatta il passaggio di una regione da uno dei quattro colori a un altro. Infine, la proroga dello stato di emergenza, probabilmente a fine anno. È questo in estrema sintesi il pacchetto che il Governo si appresta a mettere in campo.
Una strategia che prenderà forma nelle prossime ore quando attraverso un triplice passaggio (conferenza Stato-Regioni, cabina di regia e consiglio dei ministri) prenderà forma il nuovo decreto.
Consiglio dei ministri alle 17
Ma non c’è ancora accordo nella maggioranza e tra governo e regioni. Alle 16 è previsto l’incontro tra Regioni e Governo. Seguirà la cabina di regia tra i capi delegazione della maggioranza. Ancora dopo il Cdm, convocato intorno alle 17 e al termine della riunione a Palazzo Chigi la conferenza stampa del presidente del consiglio (interverranno anche i ministri Speranza e Cartabia). Considerate le tensioni tra le diverse forze politiche, ancora una volta toccherà al premier Mario Draghi stemperare per trovare una sintesi.
La linea delle regioni
I presidenti hanno messo nero su bianco la loro richiesta: utilizzare il pass solo «per permettere in sicurezza la ripresa di attività fino ad oggi non consentite o limitate»: eventi sportivi, concerti, discoteche, fiere e congressi. Dunque niente ristoranti, cinema, teatri, palestre, piscine. «Noi abbiamo fatto una proposta e su questa discutiamo con il Governo. Non penso debba essere una lotta di forza tra Regioni e Governo, bisogna trovare punto di incontro utile al Paese» ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga.
Le divisioni nel governo
La posizione delle regioni è sponsorizzata da Matteo Salvini che parla di una «proposta assolutamente equilibrata, perché se applicassimo il green pass da domani mattina come vuole qualche ultras significherebbe impedire il lavoro, il diritto alla salute, il diritto allo studio, allo spostamento e alla vita ad almeno la metà della popolazione italiana». All’opposto c’è chi, come il ministro della Salute Roberto Speranza ed altri nella maggioranza, spinge per un uso esteso dei certificati verdi.
La sintesi tocca a Draghi
La linea di palazzo Chigi è netta: bisogna intervenire subito per evitare di trovarsi di fronte all’incubo di nuove chiusure. Il tempo stringe. Il premier vuole che già dalla prossima settimana si cambi marcia. L’approccio, garantiscono dal Governo, sarà «graduale» ma immediato, «da lunedì». Anche se c’è chi nel governo preme per posticiparlo al primo agosto. Palazzo Chigi è in ogni caso orientato a mantenere una certa gradualità nelle scelte: in sostanza, si lascerà il tempo di vaccinarsi a chi ancora non lo ha fatto, almeno con la prima dose, e contestualmente verranno fissate date certe e paletti chiari per l’utilizzo del pass il cui scopo, viene ribadito, è proprio quello di evitare chiusure che potrebbero scattare già nelle prossime settimane.
Green pass nei luoghi pubblici al chiuso
L’ipotesi che si sta facendo strada è dunque quella di partire da subito con l’obbligo del pass per tutta una serie di attività non essenziali e da settembre estenderlo a quelle essenziali. Già dalla settimana prossima o al più tardi all’inizio d’agosto per sedersi nei bar e nei ristoranti al chiuso potrebbe essere necessario avere il pass. E in una prima fase basterebbe quello rilasciato con una sola dose (o con il certificato di guarigione o il tampone negativo), mentre nessun obbligo ci sarà per prendere il caffè al bancone. Il pass “definitivo” rilasciato dopo due dosi dovrebbe essere invece necessario per entrare in discoteca (ma saranno riattivate solo quelle all’aperto)o per prendere treni, aerei e navi a lunga percorrenza.
Una decisione sull’eventuale uso del Green pass per autobus e metropolitane sarà presa in un secondo momento. La decisione potrebbe arrivare insieme a quella sulla scuola per la quale, come viene confermato, la valutazione sarà fatta più avanti, alla luce dei dati su contagi e vaccinazioni.
I parametri del monitoraggio
Quanto ai parametri per i cambi di colore, la proposta delle regioni è che si resta in zona bianca se l’occupazione delle terapie intensive non supera il 20% dei posti letto a disposizione e se quella dei reparti ordinari non supera il 30%.
E’ questa la proposta della Conferenza delle Regioni al governo in vista della revisione dei parametri del monitoraggio. Percentuali ben più alte di quelle suggerite da tecnici ed esperti, che hanno indicato rispettivamente un 5% e un 10%, ed infatti il governo è intenzionato a inserire nel decreto soglie più basse.
La trattativa è ancora in corso ma l’ipotesi sulla quale si sta lavorando è di un 10% come soglia massima per le rianimazioni e del 15% per le aree mediche.
Stato di emergenza prorogato
Nel decreto, infine, entrerà la proroga dello stato d’emergenza (molto probabilmente fino alla fine dell’anno) ma non tutto il discorso relativo al trasporto locale, dunque bus e metropolitane: se ne riparlerà più avanti quando si affronterà anche il discorso della scuola, entrambi servizi essenziali .
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