- 28 Agosto 2021
- Posted by: Cesare Longo
- Categoria: ULTIME NOTIZIE

GREEN PASS, il Cts, che si è riunito ieri, ha dato il via libera alla proroga del Green pass da 9 a 12 mesi per i vaccinati.
Una decisione che arriva a poche settimane dalla scadenza dei primi certificati vaccinali, quelli degli operatori sanitari e degli over 80, che hanno iniziato a ricevere il vaccino già tra dicembre 2020 e gennaio 2021. Sarebbe la seconda proroga approvata dal Comitato tecnico scientifico dopo quella da 6 a 9 mesi.
D’altronde, il tempo stringe. Già ai primi di ottobre ci sarebbero state persone vaccinate con doppia dose che non avrebbero potuto usufruire dei privilegi derivanti dal Green pass, in attesa di capire se la terza dose sia un’opzione percorribile per tutti o se sia solamente una necessità per alcune categorie di individui.
Nel mondo della sanità, la vacanza del Green pass per i medici, gli infermieri e tutto il personale operativo, avrebbe causato non pochi problemi operativi. Considerando l’obbligatorietà per il servizio, la loro posizione sarebbe stata in un limbo inaccettabile, che avrebbe richiesto comunque una deroga per il tempo necessario ad assumere ulteriori decisioni.
Anche per questo questo motivo si è dovuto prorogare la validità del certificato di vaccinazione di ulteriori 3 mesi, in modo tale da avere il tempo di organizzare eventualmente la somministrazione della terza dose. L’Oms, almeno per ora, non ha dato il suo parere favorevole per mancanza di dati sufficienti completare la valutazione per il via libera a un’altra somministrazione. Tuttavia, molti Paesi hanno già iniziato a programmare il booster, mentre Israele ha cominciato con le somministrazioni.
Adesso si pone anche la questione per i guariti dal Covid, la cui certificazione ha una validità limitata a 6 mesi. Per loro, l’attuale protocollo prevede che venga somministrata una sola dose di vaccino entro i 6 mesi dall’avvenuta guarigione e, comunque, non oltre. Ciò significa che chi è entrato in contatto con il coronavirus può aspettare fino a un anno per fare il vaccino, che viene considerato come dose di richiamo, ma in quel caso avrebbe un periodo di 6 mesi durante i quali non è in possesso di un Green pass valido.
L’Europa lascia totale libertà ai suoi Paesi membri di gestire la durata di validità del Green pass senza ricorrere al coordinamento comunitario per simili decisioni. Pertanto, non esistono cavilli burocratici che impediscono all’Italia di estendere ulteriormente la durata della certificazione verde, anche se il certificato Covid dell’Unione europea ha una durata di 9 mesi.
GREEN PASS, COSA CAMBIA DAL 1 SETTEMBRE
Dal primo settembre 2021 nel nostro Paese l’obbligo di certificazione verde viene esteso anche ai trasporti, alla scuola e all’università. Pertanto, chi deve viaggiare sui mezzi a lunga percorrenza dovrà rispettare le nuove regole introdotte dal decreto del 6 agosto scorso. Per ottenere il green pass, è bene ribadirlo, basta una dose di vaccino (il green pass sarà valido dopo 15 giorni dalla prima dose), oppure l’attestazione di guarigione dal Covid nei sei mesi precedenti, o ancora un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.
Ma scopriamo nel dettaglio cosa cambia.
Treni
L’obbligo di green pass riguarda Intercity, Intercity Notte e Alta Velocita (cioè tutte le Frecce e l’Alta velocità di Italo). Niente certificazione obbligatoria, pertanto, per i treni regionali, anche se fanno servizio tra più regioni.
Autobus
Il green pass sarà obbligatorio per gli autobus che svolgono un servizio «in modo continuativo o periodico» su un percorso che collega più di due regioni. L’obbligo scatta anche per gli autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente.
Metro e bus urbani
L’accesso è libero per il trasporto locale: metropolitane, tranvie, bus urbani e regionali sono esclusi dalle nuove regole introdotte dal decreto. Ricordiamo che le linee guida sul trasporto inviate dal ministero al Cts prevedono il ritorno del controllore sui mezzi pubblici e a terra. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini. In base alle indicazioni, inviate anche alle Regioni che dovranno poi costruire ciascuna il suo piano, il controllore dovrà verificare, a quanto si apprende, non solo il biglietto ma anche la corretta applicazione delle misure anti-Covid, dalla capienza all’80% al distanziamento, fino al corretto utilizzo della mascherina.
Chi è esente sul trasporto pubblico
Potranno accedere senza green pass ad aerei, treni, navi e autobus i minori di 12 anni (esclusi per età dalla campagna vaccinale) e i soggetti che non possono vaccinarsi per motivi di salute «sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti dal Ministero della salute».
Voli
Per tutti i voli nazionali è obbligatorio il green pass. Per i voli in Europa la regola era già valida. In Ue però una sola dose di vaccino non basta. Il green pass ha, infatti, validità in Europa solo dopo la conclusione del ciclo vaccinale. Fuori dall’Europa, ogni Stato ha le proprie regole. Dal primo settembre invece per viaggiare in Italia servirà aver ricevuto almeno una dose di vaccino o essere guariti dal Covid oppure un tampone negativo.
Navi e traghetti
Il green pass diventa d’obbligo anche per accedere a navi e traghetti che effettuano trasporto interregionale. Se il traghetto collega due luoghi della stessa regione non sarà necessario il possesso della certificazione verde. Unica eccezione, prevista nel decreto, riguarda i collegamenti marittimi nello stretto di Messina; nonostante interessino due regioni (Sicilia e Calabria), per accedere ai traghetti non servirà il green pass.
Scuola
Grandi cambiamenti in vista per la scuola e inevitabile caos. Dal primo settembre tutto il personale, docente e non docente, deve possedere la certificazione verde. Chi non rispetterà la disposizione non potrà accedere alle strutture scolastiche e verrà considerato in «assenza ingiustificata». Al quinto giorno il rapporto di lavoro verrà sospeso e il dipendente non percepirà più lo stipendio. Il personale assente dovrà essere sostituito da supplenti: proprio per questa ragione il governo, nello stesso decreto, ha stanziato 358 milioni di euro. La norma coinvolge tutte le istituzioni scolastiche statali, paritarie e non paritarie, compresi i centri provinciali per l’istruzione degli adulti.
Alunni
Niente green pass obbligatorio, invece, per gli alunni. Le lezioni saranno svolte in presenza con mascherina obbligatoria (tranne per i bambini minori di 6 anni); «è raccomandato» il distanziamento di almeno un metro, dove possibile, ed è vietato accedere a scuola con temperatura superiore ai 37,5°. Confermati i due metri di distanza tra cattedra e i banchi della prima fila.
Università
Anche per il personale universitario scatta l’obbligo di green pass. Assenza ingiustificata per chi non ne è in possesso o non lo esibisce e sospensione senza stipendio dopo il quinto giorno di assenza.
Studenti universitari
Per partecipare alle lezioni in presenza anche gli studenti universitari dovranno possedere ed esibire il certificato verde. Controlli e verifiche sul rispetto di queste prescrizioni «dovranno essere svolte a campione con le modalità che ogni ateneo individuerà», si legge in una nota del ministero dell’Università e della Ricerca.
Chi è esente del personale scolastico e universitario
Anche in questi casi, l’obbligo di green pass non si applica a personale scolastico e universitario e a studenti che, con certificazione medica, risultano esentati dalla campagna vaccinale.
Quali test sono validi in Italia per avere il green pass?
Sono validi il test molecolare e l’antigenico rapido inserito nell’elenco comune europeo. Al momento esclusi gli autotest rapidi, i test salivari ed i test sierologici.
Per quanto tempo è valida la certificazione?
La durata della Certificazione varia a seconda della prestazione sanitaria a cui è collegata.
In caso di vaccinazione: per la prima dose dei vaccini che ne richiedono due: la certificazione sarà generata dal 12° giorno dopo la somministrazione e avrà validità a partire dal 15° giorno fino alla dose successiva; nei casi di seconda dose o dose unica per pregressa infezione, la certificazione sarà generata entro un paio di giorni e avrà validità per 270 giorni (circa nove mesi) dalla data di somministrazione; nei casi di vaccino monodose, la certificazione sarà generata dal 15° giorno dopo la somministrazione e avrà validità per 270 giorni (circa nove mesi). Nei casi di tampone negativo sarà generata in poche ore e avrà validità per 48 ore dall’ora del prelievo. Nei casi di guarigione da Covid-19 sarà generata entro il giorno seguente e avrà validità per 180 giorni (6 mesi).
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