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Legge di Bilancio 2022, l’iter va avanti: nei prossimi giorni arriva il testo approvato dal Consiglio dei Ministri, poi si va in Parlamento. Ecco tutte le novità attese.

Passi avanti verso la definizione del testo della Legge di Bilancio 2022. Dopo l’approvazione del testo del Documento programmatico di bilancio, ecco che oggi – mercoledì 27 ottobre – si terrà la cabina di regia in vista del varo della manovra.

Diverse le novità già annunciate, ma gran parte degli aspetti chiave della Legge di Bilancio 2022 devono ancora essere definiti.

Ad esempio le pensioni, ma anche il taglio delle tasse e la riforma degli ammortizzatori sociali; anche perché l’incontro con i sindacati in cui si è discusso di questi e di altri temi attinenti alla Legge di Bilancio 2022 non è andato affatto bene con il premier che ha dichiarato di essere “sorpreso dal tono polemico delle parti sociali”.

Ancora qualche giorno, comunque, e il testo della Legge di Bilancio 2022 sarà noto a tutti. Almeno quello approvato dal Consiglio dei Ministri: poi ci sarà la discussione in Parlamento, con il via libera definitivo atteso per la fine dell’anno.

A tal proposito, ricordiamo che è l’articolo 81 della Costituzione italiana a disciplinare questo strumento, descrivendo la Legge di Bilancio come il documento contabile di tipo preventivo con il quale il Governo comunica al Parlamento le spese pubbliche e le entrate previste per l’anno successivo. Documento che – entro la fine dell’anno – deve ottenere l’approvazione di entrambe le Camere del Parlamento.

Le prossime, dunque, saranno settimane molto importanti in quanto la Legge di Bilancio 2022 andrà a comporsi dei vari pezzi: alcuni di questi, come anticipato, sono già noti così come gli obiettivi che la manovra dovrà raggiungere.

Per la Legge di Bilancio 2022 c’è a disposizione un tesoretto leggermente maggiore rispetto ai 22 miliardi di euro risultanti dalla differenza tra il deficit tendenziale e programmatico certificata dall’ultima nota di aggiornamento al DEF. Nel Documento programmatico si parla infatti di 23 miliardi, cifra destinata alla riforma del Fisco e degli ammortizzatori sociali, come pure alla riforma delle pensioni e del reddito di cittadinanza.

Una cosa è certa: come confermato da Mario Draghi qualche settimana fa in conferenza stampa, si tratterà di una Legge di Bilancio con la quale verrà “continuata la politica espansiva” avviata in questi ultimi anni, con lo scopo di recuperare la mancata crescita del PIL e il relativo crollo, causato dallo scoppio della pandemia.

Riforma fiscale in Legge di Bilancio 2022 secondo una politica espansiva del Governo

Mentre durante la pandemia l’obiettivo principale è stato quello d’immettere liquidità, così da dare a famiglie e imprese la possibilità di reagire alla crisi economica, l’urgenza per il 2022 sembra essere quella di abbassare le tasse, attuando una riforma fiscale ad ampio raggio invocata da diversi schieramenti politici.

Per il taglio delle tasse dovrebbero esserci a disposizione in totale 8 miliardi di euro. Bisognerà decidere su quali voci il Governo deciderà d’intervenire e questo lo sapremo solamente nelle prossime settimane. In ballo discussioni su IRPEFIRAP e Cuaf, ossia il contributo che le aziende versano per gli assegni familiari.

Incentivi per le imprese

Per quanto riguarda le imprese, prevista la proroga del transizione 4.0, per altri tre anni. Viene confermato anche l’incentivo “ricerca e sviluppo”, con scadenza persino al 2031. Entrambi gli incentivi avranno però un’aliquota ridotta rispetto al passato.

Legge per le disabilità

Si lavora anche a una nuova legge per le disabilità con l’elaborazione di nuove norme per semplificare l’accesso ai servizi, come pure per facilitare le modalità di accertamento della stessa. L’obiettivo è chiaro: garantire una reale inclusione, evitando qualsiasi possibilità di discriminazione.

Verso stop al cashback, cancellato nel 2022 Verso lo stop definitivo al cashback. La misura, partita lo scorso gennaio e poi sospesa nel secondo semestre di quest’anno, secondo quanto si apprende, verrebbe cancellata. La misura era prevista anche per il primo semestre del 2022 e aveva ancora a disposizione 1,5 miliardi.

Pensioni

Uno dei temi caldi è quello riguardante le pensioni. Il 31 dicembre 2021 è l’ultimo giorno di Quota 100 e Matteo Salvini spinge per la conferma lasciando intendere che dal futuro delle pensioni potrebbe anche dipendere il suo sostegno al Governo Draghi.

La Legge di Bilancio 2022 dovrà chiarire cosa ne sarà delle pensioni, ovvero se ci saranno delle misure alternative a Quota 100 tali comunque da garantire flessibilità in uscita.

Per il momento si parla solo di proroga dell’Ape Sociale, che non dovrebbe essere allargato ad altre categorie. Opzione Donna, invece, non dovrebbe essere confermata (oggi vi possono accedere coloro che ne hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2020).

Al posto di Quota 100, poi dovrebbe esserci prima una Quota 102 (64 anni di età e 38 anni di contributi), dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022, e poi una Quota 104 per tutto il 2023. Un modo per evitare un passaggio drastico da Quota 100 alle regole dettate dalla Legge Fornero.

Assegno universale per i figli

Novità attese anche per le famiglie. Per il Governo Draghi, infatti, è arrivato il momento di riformare gli attuali bonus famiglia andando a riconoscere un solo strumento a tutte le famiglie. L’assegno universale per i figli, da non confondere con l’assegno unico partito a luglio in quanto questa è solo una misura “temporanea”, dovrà partire dal 1° gennaio prossimo, in sostituzione degli assegni al nucleo familiare, del bonus bebè, del premio nascita di 800 euro, del bonus terzo figlio e delle detrazioni per figli.

Bisognerà trovare un modo per procedere con questa riorganizzazione senza scontentare nessuno: non sarà semplice, ma dal Governo Draghi arrivano rassicurazioni sul fatto che con il passaggio all’assegno unico universale non ci sarà alcuna famiglia svantaggiata.

Bonus casa

Novità anche per i bonus casa. Vi è la conferma per un altro anno del Superbonus 110%, con scadenza dunque non più al 31 dicembre 2022 ma 2023. Ma attenzione: dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 questo sarà solo per condomini e IACP, non più quindi per villini e abitazioni unifamiliari.

Verso bonus facciate nel 2022 al 60%

Il bonus facciate dovrebbe essere rinnovato per tutto il 2022, ma con una percentuale al 60%. Lo si apprende da fonti governative. Oggi il bonus facciate ha una percentuale al 90%: nelle ipotesi del Documento programmatico di bilancio, la misura era destinata a non essere rinnovata, mentre ora viene confermata con una percentuale ridotta.

Superbonus villette con tetto 25mila euro Isee

Arriva una proroga per il superbonus al 110% anche sulle abitazioni monofamiliari per tutto il 2022, ma con un tetto di Isee per i proprietari fino a 25mila euro e limitato quindi, viene spiegato, alle sole prime case.

Reddito di Cittadinanza

Secondo le previsioni, l’attuale stanziamento di risorse non è sufficiente per confermare a pieno il reddito di cittadinanza anche nel 2022. Mancano circa 800 milioni di euro, senza i quali scatterebbe il taglio della misura.

Il “decalage” dell’assegno Rdc dovrebbe essere progressivo, dal secondo rifiuto in poi, ma non sarebbero finora state indicate le percentuali del taglio. Giovedì in Consiglio dei ministri dovrebbe approdare poi la legge sulla concorrenza.

Ma la Legge di Bilancio 2022 sarà importante perché si lavorerà a una riforma del reddito di cittadinanza, con l’obiettivo di rivederne i requisiti di accesso e incentivare al lavoro coloro che rientrano nella platea dei cosiddetti occupabili.

Novità importante: i controlli per la concessione del beneficio saranno ex ante e non più ex post come oggi. Inoltre, scatterà un taglio dell’importo una volta che il beneficiario rifiuterà la seconda offerta di lavoro congrua.

Riforma delle politiche attive

Collegata al reddito di cittadinanza anche la riforma delle politiche attive. Verranno stanziate le risorse per la messa in atto del nuovo progetto pensato dal Ministro del Lavoro, Andrea Orlando: il GOL, programma Garanzia Occupabilità dei Lavoratori.

Il Movimento 5 Stelle chiede che il cashback venga ripristinato a partire dal 1° gennaio 2022. Ricordiamo che per il secondo semestre del 2021 la misura è stata solamente sospesa, non cancellata. Se ne riparlerà in Legge di Bilancio 2022, con il cashback che semmai dovesse essere confermato verrebbe comunque profondamente rivisto.

Riforma degli ammortizzatori sociali

Via libera alla riforma degli ammortizzatori sociali. Ci sarà un ammortizzatore sociale unico che andrà a coprire tutti i lavoratori e tutte le imprese, così anche da semplificare le procedure.

Nel Documento programmatico si parla anche di estensione della cassa integrazione ordinaria e del potenziamento della cassa integrazione straordinaria. Questo perché il 2022 sarebbe comunque un anno di transizione.

Costi delle bollette

Si è parlato molto dell’aumento del costo delle bollette e il Governo ha già fatto il possibile per evitare un incremento pesante nell’ultimo semestre del 2021. Ebbene, per il prossimo anno dovrebbe esserci in Legge di Bilancio 2022 un apposito fondo per calmierare il costo delle bollette di luce e gas, per il quale verrà stanziato 1 miliardo di euro.

Dipendenti pubblici

Ci sono fondi per il rinnovo del contratto 2022-2024, ma per il momento non si tratta di chissà quanto. D’altronde, con il rinnovo del contratto in essere ancora da fare, per il prossimo le discussioni verranno rimandate al 2023 o persino al 2024.

IVA su tamponi e assorbenti

Cala il costo dei tamponi e degli assorbenti merito del taglio dell’IVA. Si passerà, infatti, dall’attuale 22% al 10%.

Congedo di paternità

Il Ministro della Famiglia e delle Pari opportunità, Elena Bonetti, ha parlato di portare il congedo di paternità a 3 mesi.

Per il momento, però, la Legge di Bilancio 2022 dovrebbe rendere strutturale il congedo obbligatorio di 10 giorni.

Novità per la scuola

Nei giorni scorsi il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è stato piuttosto pessimista riguardo alle novità per la scuola previste dalla Legge di Bilancio 2022.

Il Ministro ne ha parlato in commissione cultura e istruzione, lasciando intendere che buona parte delle proposte a titolo “oneroso” potrebbero non essere approvate. Sicuramente ci saranno le risorse per la proroga fino a giugno 2021 dei contratti di docenti e ATA assunti appositamente per l’emergenza Covid.

Poi si parla di rivedere, di nuovo, i requisiti richiesti per diventare insegnante, con la cancellazione dei 24 CFU. E ancora: addio al vincolo triennale nelle procedure di mobilità.

Rinnovo del contratto dipendenti pubblici

Circa 2 miliardi di euro dovrebbero essere stanziati per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici per il triennio 2022-2024. Una cifra esigua, considerando che andrà suddivisa tra una platea di 3 milioni di statali.

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