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Modello 730 2022 con due CU, perché si pagano più imposte irpef?

Nel 2022 così come avvenuto nel 2021, a causa del Covid-19, differenti lavoratori riceveranno due certificazioni uniche, una dal datore di lavoro e un CU della cassa integrazione, da parte dell’ Inps.

Molte volte, diversi contribuenti, hanno avuto nell’anno precedente, diversi rapporti di lavoro, oppure in determinati casi, hanno raggiunto l’amata pensione nel corso anno.

Ad esempio un pensionato che è andato in pensione il 1° Settembre 2021, riceverà il Cu dal datore di lavoro o dall’Amministrazione di appartenenza ed un Cu dall’Inps.

In questi casi, se non si è provveduto a fare delle modiche sulla tassazione, come l’aumento dell’aliquota irpef o l’annullamento delle detrazioni di imposta per lavoro dipendente, con il conguaglio della dichiarazione dei redditi, si sarà costretti a pagare delle imposte irpef dell’anno precedente ed anche in maniera anticipata.

Vediamo insieme come controllare il debito irpef in caso di due Cu.

Vediamo il caso in cui abbiate cambiato lavoro nel corso dell’anno e vi trovate a ricevere entro fine marzo due Certificazioni Uniche da due aziende diverse e vi trovate da una parte a verificare l’effettiva tassazione dovuta e dall’altra ad operare la corretta indicazione nella dichiarazione dei redditi 730 o Modello Unico.

Come compilare il 730 online con due CUD?

Attenzione al debito irpef della dichiarazione precompilata 2021, in quanto come negli scorsi anni, dopo essere entrati nella dichiarazione precompilata 2021, l’Agenzia delle Entrate avvisa il contribuente che:

Sono presenti più Certificazione uniche con situazioni particolari. Non è stato inserito il numero dei giorni di lavoro dipendente o di pensione. Quindi non sono state applicate le relative detrazioni. Per questo è importante verificare ed inserire il numero dei giorni nel quadro C

I contribuenti con due o più certificazioni uniche dei redditi, sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi 730, entro il 30 settembre 2021, o il modello dei Redditi persone fisiche, entro il 30 Novembre 2021.

Se si compila il 730 online avvalendosi della dichiarazione precompilata, il contribuente con due CU, deve inserire all’interno del quadro C, in giorni di detrazione, la somma dei giorni di detrazioni (non di lavoro) da lavoro dipendente o di pensione nel primo e secondo semestre 2020.

Quest’anno, i giorni di detrazioni, sono divisi per due semestri. Per chi ha lavoro senza interruzioni, il primo sempre è costituito da 181 giorni di detrazione ed il secondo, di 184 giorni, per un totale di 365.

Quindi, il contribuente, deve inserire i giorni di detrazioni di lavoro dipendente o di pensione, indicati sul CU, all’interno del 730 precompilato 2022.

Cosa fare nel caso ci si ritrova con più Cud per effetto del cambio datore di lavoro?

Per evitare un debito irpef maggiore sulla dichiarazione dei redditi dell’anno successivo, bisogna annullare le detrazioni di imposta, quando si è in presenza di due o più rapporti di lavoro o comunicare al nuovo datore di lavoro, i redditi imponibili fiscali percepiti sino a quel momento.

Questa comunicazione avviene tramite il modello di detrazioni fiscale, consegnato dal datore di lavoro, al momento dell’assunzione.

Per chi vuole affidarsi ad un intermediario del fisco, se in possesso di più Cu, prima di tutto bisogna consegnare tutta la documentazione ad un CAF o al commercialista, per calcolare le eventuali maggiori imposte, della dichiarazione dei redditi. Fisco Consulting offre questo servizio in modo rapido ed economico.

Il consulente fiscale:

  1. sommerà tutti i redditi di lavoro dipendente a tempo indeterminato o determinato, conseguiti nell’anno precedente,
  2. dalla somma dei redditi, dedurrà gli oneri deducibili previsti dal TUIR, per determinare la base imponibile irpef,
  3. su tale importo (base imponibile irpef) si applicherà l’aliquota irpef (ad esempio del 23% sino a 15000 euro) in base al reddito complessivo,
  4. sommerà tutte le detrazioni spettanti e dall’imposta lorda, sottrarrà l’importo totale delle detrazioni, per calcolare l’imposta netta.

Modello 730 2021 con due Cu: quanto si paga?

Oltre a ricevere un rimborso fiscale irpef, il 730, può essere anche utilizzato, per pagare le imposte dovute. Questo è possibile, solo se il contribuente, può pagare con la busta paga o la pensione, il debito irpef scaturito dal 730. In alternativa potrà scegliere di presentare un modello 730, senza sostituto di imposta o il modello ex unico.

Nel primo caso, le trattenute saranno effettuate dal datore di lavoro, dall’Ente o dall’amministrazione, a partire dal cedolino di Luglio 2021. Mentre nel secondo caso (730 senza sostituto) il contribuente potrà pagare le maggiori imposte, direttamente alla posta o presso qualsiasi sportello Bancario, con il modello o i modelli F24, consegnati dal consulente fiscale o scaricati dal 730 precompilato.

l contribuente vedrà diversi codici all’interno del modello F24:

  • codice tributo 1001, sono le ritenute irpef
  • codice tributo 1668, sono gli interessi che si pagano sulla rateizzazione,
  • 4033, è il primo acconto d’imposta, un anticipo d’imposta che si recupererà l’anno successivo,
  • 4034, è il secondo acconto d’imposta, da recuperare nella dichiarazione dell’anno successivo.
  • codice tributo 3801, è il codice dell’addizionale Regionale Irpef,
  • codice tributo 3844, è il codice dell’addizionale Comune irpef.

730 con due CU perché si pagano più tasse?

Inoltre, oltre a pagare le maggiori imposte, il cittadino con due o più CU, potrebbe anche versare degli acconti di imposta, da recuperare l’anno successivo nella dichiarazione 2022, se il debito irpef è pari ad:

  • un importo tra 51,65 euro e 257.52 euro, (si paga entro Novembre/dicembre)
  • per un importo superiore a 257,52 euro, si pagano due acconti. Il primo acconto è pari al 40% delle ritenute irpef. Invece il secondo acconto è pari al 60% delle ritenute irpef.

E’ importante ogni anno controllare anche il diritto a percepire il trattamento integrativo sulla retribuzione di 100 euro, per evitare di restituirlo, in sede di dichiarazione dei redditi.

— Se vuoi ricevere una Consulenza telefonica o WeB fiscale sul modello 730, scrivici a office@fiscoconsulting.it


VERIFICA DEL POSSIBILE CONGUAGLIO DEL SECONDO DATORE DI LAVORO

Verifica Effettuazione del conguaglio

Per verificare in modo veloce se siete nei guai basta verificare la Certificazione Unica del secondo datore di lavoro e più precisamente i campi 531 e 532 della CU che, laddove compilati, stanno a significare che avete richiesto e vi hanno effettuato il conguaglio in busta paga a partire dalla prima del nuovo datore di lavoro. Questo naturalmente non significa che ve l’hanno fatto bene, ossia che vi hanno trattenute correttamente le ritenute, tuttavia probabilmente il conguaglio sarà molto piccolo o potrebbe essere anche a credito se, per esempio, avete delle detrazioni o deduzioni fiscali da utilizzare.

La mancanza della compilazione di questi campi sulla CU del secondo datore di lavoro si traduce nell’applicazione di minori ritenute nel corso del precedente anno di imposta il che significa che se avete avuto la sensazione di prendere di già quello che vi aspettavate ogni 27 del mese, la spiegazione risiede qui.

Richiesta conguaglio Irpef al nuovo datore di lavoro

Del resto con la nuova riforma delle tutele decrescenti (ops, scusate “crescenti”) il nuovo mercato del lavoro vede sempre più spesso avvicendamenti del posto di lavoro dopo poco tempo per cui è facile trovarsi nella situazione di aver cambiato datore di lavoro nel corso dell’anno. Come spesso accade non ho visto che non andate quasi mai dal nuovo datore di lavoro a chiedere all’ufficio del personale di tenere conto delle precedenti buste paga incassate nel corso dell’anno per richiedere il conguaglio Irpef. Così facendo capita che spesso che le buste paga del nuovo datore di lavoro siano insolitamente più alte di quello che ci si aspettava. Il problema nasce dal fatto che il nuovo datore di lavoro non considera quanto già avete percepito prima di entrare in servizio da lui e ci applica, se non ha diversa indicazione da voi, l’aliquota Irpef più bassa del 23%, che potrebbe essere minore di quelle che effettivamente vi potreste trovare a pagare a fine anno. La sorpresa del conguaglio IRPEF a debito nasce proprio da questo meccanismo.

In conclusione la convenienza a richiedere le operazioni di conguaglio alle risorse umane della nuova società può significare non commettere errori e non trovarsi strane sorprese a giugno o a novembre dell’anno successivo.

L’ulteriore errore che potreste trovarvi a fare è quello di non indicare correttamente i dati nel modello 730 (o anche il 730 pre compilato). Nel seguito vediamo come comportarci per evitare di commettere errori che vi esporrebbero a sanzioni amministrative. Nel frattempo vi posso inserire la tabella con gli scaglioni irpef che può aiutarvi a meglio comprendere se le ritenute applicate dai datori di lavoro (2 o più) nel corso dell’anno sono inferiori a quelle che probabilmente vi troverete a pagare a giugno.

Scaglio di reddito Irpef Aliquota Irpef (%) Imposta da pagare Irpef
fino a euro 15.000,00 23 23% sull’intero importo
oltre euro 15.000,00 e fino a euro 28.000,00 27 3.450,00 + 27% parte eccedente 15.000,00
oltre euro 28.000,00 e fino a euro 55.000,00 38 6.960,00 + 38% parte eccedente 28.000,00
oltre euro 55.000,00 e fino a euro 75.000,00 41 17.220,00 + 41% parte eccedente 55.000,00
oltre a euro 75.000,00 43 25.420,00 + 43% parte eccedente 75.000,00

Compilazione della dichiarazione dei redditi 730

Vediamo ora quali sono i campi da compilare e le modalità per non commettere errori. In prima battuta ero orientato a compilare i campi relativi ai redditi imponibili sommando quanto ma come vedremo nel seguito non è sempre così.

I campi da compilare sono i seguenti:

  • Nel rigo C1, se parliamo di contratti a tempo indeterminato dovrete inserire il codice 1
  • Nei righi successivi C1, C2, C3 dovrete indicare i vari redditi imponibili  nell’anno di imposta, indicando la tipologia del reddito in colonna 1 mentre in colonna 2 se trattasi di determinato (codice 2) o indeterminato (codice 1). Il reddito imponibile da indicare in colonna 3 lo troverete all’interno della certificazione unica in corrispondenza dei punti 1, 2, o 3 della CU.
  • Nel rigo dei C5 del quadro C redditi da lavoro dipendente dovrete indicare la sommatoria dei giorni per cui avete prestato servizio in entrambi i datori di lavoro
  • Nel rigo C9 dovrete indicare la sommatoria delle ritenute subite. A tal proposito se volete rendervi conto subito con una semplice stima di quanto vi avrebbero dovuto trattenere prendere la somma dei redditi imponibili indicati nei righi 1, 2, o 3 della CU e confrontateli con la somma delle ritenute subite ed indicate nelle CU al rigo 21. Fatevi velocemente il calcolo dell’Irpef da versare (per semplicità senza considerare eventuali detrazioni di imposta) e quello che risulta non trattenuto è quello ce probabilmente vi troverete a versare come conguaglio a saldo e in acconto per il prossimo anno.
  • Nel modello 730-4 dovrete indicare invece la sommatoria dei redditi di lavoro dipendente

Spero di avervi fornitori qualche chiarimento in più rispetto a prima. Vi invio poi leggere anche gli altri articoli gratuiti di approfondimento che vi aiuteranno a comprendere meglio come effettuare la compilazione della dichiarazione dei redditi senza errori e anche risparmiare sulle tasse di fine anno.


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