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OnlyFans durante la pandemia è diventato un vero e proprio  bancomat online senza mai fermarsi.

Milioni di dollari finiscono nelle tasche del suo azionista, l’imprenditore ucraino naturalizzato statunitense Leo Radvinsky, 40 anni, residente in Florida. Il proprietario ucraino Radvinsky ha incassato 545 milioni di dollari dalla sua azienda.

OnlyFans è un social network che permette ai professionisti dell’intrattenimento per adulti ma anche ad artisti e performer in settori slegati dal sesso, di guadagnare soldi grazie ai loro video.

I creatori di contenuti (i “creator”) – che sono in gran parte pornostar – aprono un account attraverso la piattaforma e chiedono agli spettatori dei loro video (i “fan”) di pagare un abbonamento tra i 4,99 e i 49,99 dollari al mese. I performer incassano l’80% di quei soldi mentre il 20% va a OnlyFans.

Durante la pandemia, con le produzioni sospese e centinaia di milioni di persone bloccate in casa, gli affari di OnlyFans sono esplosi.

I creatori di contenuti ricevono il netto direttamente in bonifico e dichiarano i redditi percepiti come lavoratori occasionali o autonomi con P. IVA, seguendo questi codici ateco di riferimento.

L’escalation

I numeri parlano da soli. Nel 2019 i performer che utilizzavano la piattaforma erano solo 348mila. Nel 2021 erano balzati a oltre due milioni, con un aumento del 520%. Gli utenti del sito (i “fan”) sono esplosi da 13,4 milioni a quasi 188 milioni in tutto il mondo. La cifra dell’incremento è del 1.294%. Nel 2021 i “fan” hanno speso complessivamente per gli abbonamenti 4,8 miliardi di dollari, il 1.645% in più rispetto al 2019. Ciò significa che lo scorso anno i “creator” hanno guadagnato 3,84 miliardi di dollari.

L’ultimo bilancio della Fenix International Limited – la società londinese che controlla OnlyFans e che è a sua volta posseduta al 100% da Radvinsky – è stato chiuso a novembre 2021 e pubblicato di recente. Il fatturato è quasi triplicato rispetto al 2020, l’utile netto è aumentato di circa sette volte. Il giro d’affari ha raggiunto i 932 milioni di dollari (+160% rispetto al 2020 e +1.735% sul 2019). I profitti netti sono stati di 324,6 milioni di dollari e anche in questo caso l’incremento è da record: +574,9% sull’anno precedente e +5.912% sul 2019, pre-pandemia).

Di Leo Radvinsky si sa poco ma i bilanci della Fenix International qualcosa di lui raccontano. Soprattutto sui soldi che l’imprenditore nato in Ucraina ha incassato da quando è proprietario di OnlyFans.

Dividendi alle stelle

La progressione dei dividendi incamerati è impressionante. Il 21 novembre 2018, Radvinsky acquista il 100% della società. A vendere sono i fondatori di OnlyFans, nato nel 2016 dall’idea di un imprenditore britannico, Timothy Stokely, insieme al padre, Guy Stokely (un banchiere in pensione) e al fratello Thomas. In realtà le azioni erano possedute al 60% da Guy Stokely e per il 40% dalla moglie, Deborah Stokely.

Non si conosce la cifra pagata da Radvinsky per rilevare la società né per quale motivo la famiglia Stokely abbia venduto la sua creatura proprio mentre stava cominciando la sua irresistibile ascesa.

Nel 2019, comunque, Radvinky incassa 1,5 milioni di dollari di dividendi. Non male ma infinitamente meno di quanto guadagnerà negli anni successivi. E infatti, quando OnlyFans – complice la pandemia da Covid 19 – comincia a galoppare, i dividendi prendono il volo. Nel 2020 salgono a 26,7 milioni. Nel 2021 sono già a 284,1 milioni di dollari. Ma ciò che impressiona è la progressione nel 2022.

A febbraio – quando la Russia invade l’Ucraina – la società eroga un dividendo di 25 milioni di dollari. Poi a marzo dichiara altri 28 milioni. Ad aprile, maggio e giugno i dividendi salgono a 35 milioni per ognuno dei tre mesi. A luglio Radvinsky incassa altri 30 milioni e, infine, 45 milioni ad agosto. L’elenco si ferma qui, per un totale di 233 milioni di dividendi nei primi otto mesi del 2022. Scopriremo nel prossimo bilancio quale sarà stato l’importo totale dei 12 mesi.

Nel 2021 Radvinky aveva incassato in tutto 284,13 milioni di dollari, nel 2020 i milioni erano stati 26,7. Da quando è proprietario di OnlyFans, il miliardario nato in Ucraina ha guadagnato 545,4 milioni di dollari, di cui 517 solo negli ultimi due anni. La rivista americana Forbes valuta il suo patrimonio a un miliardo di dollari e lo colloca al 2.428 posto tra i Paperoni di tutto il mondo.

Chi è Leo Radvisky?

Già, ma chi è Leonid “Leo” Radvinsky? Di lui non si conosce molto. Non ha mai rilasciato interviste e le sue foto in circolazione sono sempre le stesse: poche e di qualche anno fa. Ha un sito, leoradvinsky.com, nel quale spiega di essere un «architetto di società di software, angel investor e sostenitore di software open source. Cerco – aggiunge – di aiutare a creare strumenti che consentano alle persone di possedere e controllare la propria identità digitale».

E poi: «Lavoro con team di talento di imprenditori e ingegneri di tutto il mondo che stanno costruendo la prossima generazione di applicazioni e servizi Internet. Ho trascorso gli ultimi due decenni costruendo società di software e contribuendo al movimento open source. Ho una laurea in Economia presso la Northwestern University e attualmente vivo nella soleggiata Florida». Nient’altro. Nessuna immagine di se stesso ma un indirizzo email al quale dice di poter essere contattato.

Attraverso la sua società di venture capital Leo.com, nel 2018 ha investito in Plenoma, una software company che ha sviluppato una piattaforma di social network. Dal 2019 finanzia l’israeliana Anywhere Software per lo sviluppo del progetto B4X ed è tra gli azionisti di Vertiport, un eliporto nel centro di Chicago. Ha finanziato anche Elisir, una società che sviluppa un linguaggio di programmazione per social network.

Sul sito leo.com si descrive così: «Leo Radvinsky è un economista di formazione e un imprenditore di mestiere. Fondatore e investitore strategico di molteplici colossi online. Evangelista di elisir. Difensore dell’open source. Leo Radvinsky è un affermato architetto aziendale, angel investor, filantropo e sostenitore del software open source».

Le origini

Emigrato in Illinois con la famiglia proveniente da Odessa quando era ancora piccolo, Radvinsky ha iniziato a molto presto occuparsi del mondo di internet. La società con la quale ha mosso i primi passi si chiama Cybertania. Viene registrata a Glenview, un sobborgo di Chicago, nel 1999, quando il futuro proprietario di OnlyFans ha solo 17 anni. Per questo, forse, nei documenti ufficiali compare solo il nome della madre, Anna Radvinsky.

Secondo la testata investigativa Forensic News, la società comincia presto ad acquistare nomi di domini internet legati alla pornografia. Centinaia nel corso di 15 anni. Secondo Forbes, poi, alcuni di questi siti includevano riferimenti a «password hackerate» per accedere a presunte attività sessuali con minorenni. Come ha spiegato Forbes, non ci sono prove che abbiano avuto luogo attività illegali. Invece, quello sarebbe stato uno stratagemma utilizzato da Radvinsky per guadagnare denaro inviando quanto più traffico possibile ad altri siti web porno con i quali aveva stretto accordi di partnership.

È a questo punto che Radvinsky lancia MyFreeCams, un sito di webcam dal vivo in cui le modelle compiono atti sessuali espliciti e danno spettacoli privati agli utenti che, per l’acquisto, usano i token MyFreeCams. Sempre secondo Forensic News, Radvinsky è diventato un multimilionario proprio grazie al successo che MyFreeCams ha ottenuto alla fine degli anni 2000 e all’inizio degli anni 2010.

Le cause legali

Le società di Radvinsky sono state coinvolte in alcuni procedimenti legali. Nel 2003 e nel 2004 Amazon e Microsoft fecero causa a Radvinsky in una corte distrettuale di Seattle per presunte campagne di spam che utilizzavano i nomi di Amazon e di Hotmail. Radvinsky negò tutte le accuse. La questione fu risolta in via stragiudiziale nel 2005. A Radvinsky e alle sue aziende fu proibito di utilizzare il nome di Amazon nello spam o di usare tutti i tool per email di Microsoft. La causa coinvolse due società di Redvinsky: Cybertania e Activesoft, fondata sempre in Illinois nel 2001.

Nel 2007 Redvinsky crea in Illinois la Mfcxy Inc., la holding che controlla MyFreeCams, e che oggi ha sede anche in Florida. Nel 2018 a Londra registra la Mfcxy Eu Inc Ltd. Tra l’Illinois e la Florida, il miliardario ucraino possiede anche Your.Org, Global Strategy Consulting, Livechat.com e Big Fig. Ma non è escluso che sia proprietario anche di altre entità.

Secondo il bilancio di Fenix International, Redvinsky è collegato anche a un’altra società, la Vm Digital, che ha sede al suo stesso indirizzo di Chicago. Vm Digital crea e sviluppa app per smartphone, software e cloud. Nel 2020 OnlyFans le ha versato 6 milioni di dollari. Altri 1,4 milioni sono stati pagati nel 2021 a Your.Org (sempre di proprietà di Redvinsky, come abbiamo visto). La fetta più grossa è stata pagata però a Cybertania: 13,7 milioni nel 2021 e 45,7 milioni nel 2020, per «costi mensili di archiviazione del server della piattaforma». Intorno a OnlyFans, insomma, lavorano e guadagnano anche altre aziende della galassia di Redvinsky.

Nel luglio 2021 Fenix International ha acquistato per 31,4 milioni di dollari la società inglese Delivery Code, che era controllata da Guy e Thomas Stokely, i fondatori di OnlyFans. Delivery Code consente ai “fan” di acquistare regali per i “performer” e per le “sex worker” i cui indirizzi sono riservati. La società aveva solo 4.468 sterline in contanti presso le banche e zero dipendenti, ma OnlyFans l’ha comunque pagata oltre 31 milioni. Poi ha svalutato a zero il suo valore in bilancio.

Le segnalazioni sospette

Nel corso degli anni alcuni movimenti bancari delle società di Radvinsky sono stati segnalati come “attività sospette” e i rapporti (Sar) sono stati inviati alla Fincen (Financial crimes enforcement network) del Tesoro Usa, l’authority che indaga sulle transazioni bancarie sospette.

Le Sar, tuttavia, non sono prove di alcuna illegalità e le banche sono tenute a segnalare tutte le attività sospette alle autorità di contrasto. Né Radvinsky né nessuna delle sue società sono state accusate di illeciti. Ma i documenti bancari possono accendere un faro su pratiche commerciali di interesse pubblico.

Forensic News ha pubblicato alcune di queste segnalazioni. Per esempio MyFreeCams, come ha scritto Bank of America in un rapporto del 2009, aveva inviato 195 bonifici per un totale di 4,4 milioni di dollari alla Fortis Bank di Curacao sul conto di ePassporte NV, un provider di pagamento registrato nell’isola delle Antille, responsabile della gestione del processo di transazione con carte di credito o di debito. Il rapporto ha anche rivelato che MyFreeCams aveva inviato 22mila dollari alla Nevada Brothel Association, un comitato di azione politica composto da proprietari di bordelli in tutto lo Stato del Nevada.

Un’indagine del 2016 di JP Morgan Chase aveva invece sottolineato che un conto bancario di MyFreeCams presso Wells Fargo aveva ricevuto oltre 87 milioni di dollari in un periodo di 11 mesi da un conto di MyFreeCams presso Chase senza una causale dichiarata.«I bonifici – era scritto nel rapporto – vanno da 400.000,00 dollari a 400.000,10 dollari. I pagamenti generalmente iniziavano a 400.000,01 dollari e poi ogni bonifico successivo aggiungeva un centesimo, fino a 400.000,09 dollari. I pagamenti ricominciavano poi 400.000,01 dollari e aumentavano nuovamente di un centesimo alla volta».

Nuovi partner

Secondo il sito statunitense Axios Media, fondato da ex giornalisti di Politico, OnlyFans sarebbe adesso alla ricerca di un “partner strategico”. Il Raine Group, una banca d’affari focalizzata su tecnologia e telecomunicazioni, avrebbe iniziato nel 2020 ad aiutare Fenix International a sollecitare nuovi investitori.

Secondo altre voci, Radvinsky starebbe cercando di “affrancare” OnlyFans dal porno. È stata letta così la decisione improvvisa dell’agosto 2021 di annunciare che dal successivo 1° ottobre la società avrebbe eliminato i contenuti sessualmente espliciti. Dopo una settimana di proteste da parte dei “creator”, la società aveva fatto altrettanto rapidamente marcia indietro.

Alla base della decisione iniziale ci sarebbe stata l’offensiva delle grandi società di sistemi di pagamento, come Visa e Mastercard, per non consentire ai siti porno di usufruire dei loro servizi. A scatenare l’indignazione dei due colossi delle carte di credito erano state alcune inchieste giornalistiche.

La Bbc aveva pubblicato un report in cui evidenziava le difficoltà per i gestori del sito di evitare la pubblicazione di materiali pornografici di minorenni. Era troppo facile per i “creator” sotto i 18 anni iscriversi alla piattaforma. Una successiva inchiesta aveva rivelato come gli account che non rispettavano le policy di OnlyFans non venivano chiusi automaticamente ma resistevano a diverse segnalazioni prima di ricevere un ban. Soprattutto quelli che avevano un giro d’affari maggiore.

Il business model

Nato sfruttando la pornografia, Radvinsky starebbe insomma cercando di ampliare il business verso nuovi fronti che vedono con imbarazzo la presenza di “sex workers” accanto a loro. Ma cambiare business model non sarà semplice, visto anche alcuni vip come la rapper americana Cardi B o l’attrice e cantante Bella Thorne si sono unite ai “creator” senza alcun imbarazzo. Anzi, Bella Thorne si era subito vantata di aver guadagnato un milione di dollari già il primo giorno di iscrizione a OnlyFans. Non solo. Dopo che Beyoncé aveva citato OnlyFans in una canzone, i manager della piattaforma avevano dichiarato di aver ricevuto 200mila nuovi utenti e 7mila “creator” al giorno.

Radvinsky sta evidentemente provando a cambiare business model con il lancio di OFTV, una piattaforma di video gratuiti in streaming che offre contenuti non di carattere sessuale, come fitness, cucina, musica, commedie. Nell’ultimo anno OnlyFans ha anche cominciato a investire nella produzione di contenuti originali per la piattaforma di OFTV.

Un vero business nato durante la pandemia sul web.

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