- 17 Aprile 2021
- Posted by: Cesare Longo
- Categoria: Guide Fiscali

Oggi torniamo a parlare di business, imprenditoria e start-up, focalizzando l’attenzione su uno dei principali aspetti che precedono la nascita di una nuova attività: l’iscrizione al Registro Imprese che, come sappiamo, è amministrato dalla CCIAA (Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato).
L’iscrizione al Registro Imprese è obbligatorio per tutti coloro che intendono avviare un’attività di tipo imprenditoriale. Sono quindi inclusi sia gli esercizi commerciali come negozi, bar, ristoranti, ecc., sia le cosiddette “imprese artigiane”. Quest’ultima categoria spazia dai saloni di parrucchieri fino alle ditte di pulizie.
Col presente articolo forniremo delle istruzioni complete e chiare riguardo alla procedura di iscrizione al Registro Imprese, analizzando sia i singoli step da seguire, sia elencando i costi iniziali che andranno inseriti nel business plan.
Cos’è il Registro Imprese?
Il Registro Imprese è un registro pubblico informatico menzionato dal Codice Civile, che ha assunto la sua forma completa nel 1996, con l’approvazione della Legge sul riordino delle Camere di Commercio e, in seguito, del Regolamento di attuazione. La normativa, infatti, ha istituito l’Ufficio del Registro Imprese presso ciascuna delle sedi CCIAA, al quale spetta il compito di amministrare il registro con le seguenti prerogative:
- Competenza su base provinciale
- Registrazione dei dati in formato digitale
- Presenza di più figure poste a vigilare su correttezza e trasparenza
Qual è la funzione del Registro Imprese?
Il Registro Imprese svolge la funzione di anagrafe pubblica delle imprese in Italia, contenendo i dati relativi a ciascuna di esse, a prescindere dalla forma giuridica e dal settore economico.
Le informazioni presenti nel Registro Imprese contemplano i principali aspetti di una realtà imprenditoriale: denominazione, statuto, sede legale, nominativi dei soggetti che ricoprono ruoli amministrativi.
Inoltre, il Registro Imprese serve anche a tenere traccia degli eventi accaduti in seguito all’iscrizione (es. modifiche dello statuto, trasferimento della sede legale, ecc.).
Dunque, attraverso la combinazione tra dati attuali e non rinvenuti nel Registro Imprese (o nel REA), si può ricavare un quadro completo della situazione giuridica delle singole imprese e della loro evoluzione nel tempo.
Il REA – Repertorio Economico Amministrativo.
Il REA (o Repertorio Economico Amministrativo) ha la funzione di fornire ulteriori informazioni riguardanti le imprese registrate. La sua gestione è affidata agli Uffici del Registro Imprese presenti nelle sedi della CCIAA.
Attraverso il REA le Camere di Commercio acquisiscono notizie di carattere economico, statistico ed amministrativo sulle imprese, tenendo conto delle sedi o unità locali aperte, trasferite o chiuse sul territorio italiano.
L’iscrizione al REA è prevista nei seguenti casi:
- Imprese registrate, per le notizie su apertura e chiusura di unità locali;
- Soggetti collettivi (come associazioni, fondazioni, comitati e altri enti non societari) che esercitano un’attività economica in forma non principale;
- Imprese con residenza estera che aprono/chiudono una o più unità locali.
Una volta completata la procedura, l’impresa viene identificata attraverso il numero di iscrizione al Registro Imprese, assegnato dalla CCIAA competente nella provincia della sede principale.
In aggiunta a questo, l’impresa riceve un numero REA. Quest’ultimo differisce per ciascuna delle sedi attive sul territorio nazionale, compresa quella principale. Anche in questo caso, l’attribuzione dei numeri viene affidata alle varie CCIAA di riferimento a livello provinciale.
Per chi è obbligatoria l’iscrizione al Registro Imprese?
L’iscrizione al Registro Imprese non è obbligatoria per tutte le attività economiche.
Per esempio, i liberi professionisti, svolgendo un lavoro in cui prevale lo sforzo intellettuale, si differenziano dalle due categorie in cui possono essere classificati gli imprenditori:
– Commercio
– Artigianato
Per questo motivo, i professionisti possono aprire Partita IVA con una semplice operazione telematica, senza dover passare attraverso la presentazione obbligatoria della Comunicazione Unica (necessaria, a sua volta, per effettuare l’iscrizione al Registro Imprese, alla Camera di Commercio, alla Gestione INPS competente, ecc.). Al contrario, per chi desidera avviare un’attività d’impresa (artigianale o commerciale), l’iter è leggermente più lungo!
Sezione ordinaria e sezioni speciali
Il Registro Imprese comprende al suo interno una sezione ordinaria per le società, i consorzi, i gruppi europei, ecc. ed altre due sezioni speciali. La prima sezione speciale racchiude le imprese agricole, le imprese artigiane e, in generale, le piccole imprese organizzate in forma individuale. Nella seconda sezione, invece, troviamo: imprese sociali, PMI e start-up che operano in ambiti innovativi, oltre ai cosiddetti “incubatori certificati”.
Una sola pratica per tante esigenze: la ComUnica
L’iscrizione al Registro Imprese è solo uno degli adempimenti che caratterizzano questa prima fase. Questa è da effettuarsi entro 30 giorni dall’inizio delle attività. Oltre a questa, dovrai provvedere contestualmente ad una serie di adempimenti:
- Aprire Partita IVA, presentando la domanda all’Agenzia delle Entrate;
- Iscrizione alla Camera di Commercio e pagamento diritti/imposte;
- Iscrizione alla Gestione INPS Artigiani e Commercianti;
- Apertura posizione INAIL (per le attività che la richiedono);
- Invio della SCIA allo sportello SUAP del proprio Comune.
Se, il solo pensiero di passare ore del tuo tempo a fare tutto questo, ti fa già passare la fantasia, ecco una buona notizia per te: non occorre più recarsi di persona nei diversi uffici, poiché esiste una procedura – detta ComUnica – che permette di comunicare per via telematica con gli enti interessati.
Dunque, ti basterà scaricare i modelli predisposti rispettivamente per l’Agenzia delle Entrate, per la Camera di Commercio, ecc., compilarli con le informazioni richieste e salvarli in formato digitale. Infine, potrai inoltrarli online, utilizzando uno dei canali disponibili gratuitamente:
- Pratica Semplice, solo per le imprese individuali
- ComUnica StarWeb
Qual è il costo dell’iscrizione al Registro Imprese?
I costi di iscrizione al Registro Imprese e, quindi, anche alla Camera di Commercio, includono le seguenti voci:
- Diritti camerali, da versare ogni anno per rinnovare l’iscrizione: 44 euro
- Diritti di segreteria: 17,50 euro
- Imposta di bollo: 18 euro
Infine, vanno aggiunte le spese – di lieve entità – per ottenere un indirizzo PEC, presso il quale riceverai le future comunicazioni, ed una Firma Digitale per dare valore legale ai documenti elettronici.
Se, però, hai poca familiarità con la burocrazia e rischi di confonderti tra modelli da riempire e documenti da allegare, non preoccuparti, puoi affidarti a Fisco Consulting!
Per aprire subito la tua azienda e partire con il tuo nuovo business puoi fare riferimento a noi, troveremo la soluzione a tutte le tue esigenze!
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