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QUALITA’ DELLA VITA, tra le prime dieci si incontrano sette province del Nord-Est: Bolzano (5ª), Pordenone (7ª), Verona (8ª) e Udine (9ª) che confermano la loro vivibilità e Treviso (10ª) è l’unica new entry

La nuova geografia provinciale del benessere, che va da Trieste a Crotone nella classifica generale della 32ª edizione della Qualità della vita, si candida a diventare una bussola per orientare investimenti e progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Confermate nella top ten anche Aosta (4ª) e Bologna (6ª). Il capoluogo emiliano, in testa nell’edizione 2020, scende di qualche posizione ma conquista il primo posto in «Demografia, società e salute» soprattutto grazie agli elevati livelli di istruzione della popolazione. I bolognesi sono primi per incidenza di diplomati (il 76,8% dei residenti tra i 25 e i 64 anni) e terzi – a pari merito con Trieste – per numero di laureati (il 41,8% tra i 25 e i 39 anni).

Risale la Lombardia

Il risultato di Milano, che già aveva vinto nel 2018 e nel 2019, non stupisce se letto congiuntamente alle performance delle altre province lombarde: ri-conquistano tutte diverse posizioni rispetto allo scorso anno, ad eccezione di Sondrio. Nel 2020 la regione, più di altri territori, era stata particolarmente penalizzata dall’impatto dell’emergenza sanitaria, misurato ad esempio dal crollo del Pil pro capite in seguito al lockdown e dai dati sanitari (mortalità e contagi in primis).

Oggi Milano torna in vetta in «Ricchezza e consumi» e «Affari e lavoro», risultando prima, tra l’altro, per i prezzi delle case, la retribuzione media annua, l’incidenza di imprese che fanno e-commerce (8,1% delle imprese registrate) e la diffusione dei servizi bancari online (872 contratti attivi di home e corporate banking ogni mille abitanti).

Monza e Brianza (14ª), invece, si riprende il posto nella parte alta della classifica anche grazie a «Ricchezza e consumi» (con valori al top sia nella spesa delle famiglie per beni durevoli sia nella retribuzione media annua dei lavori dipendenti) al tasso di imprese che fanno e-commerce, al primato del verde storico che tiene conto dell’estensione del Parco di Monza, e al ridotto numero di infortuni gravi sul lavoro. Brescia guadagna 18 posizioni e Bergamo 13.

Il progressivo superamento della crisi pandemica rilancia altre città metropolitane. Roma sale dal 32° al 13° posto, Firenze dal 27° all’11°. Bari (71ª) e Napoli (90ª) guadagnano entrambe due posizioni.

La Capitale, in particolare, entra nelle top ten della Qualità della vita degli anziani, uno dei tre indici generazionali che debuttano quest’anno nell’indagine e si distingue per livelli di istruzione, edifici coperti da banda ultra larga e patrimonio museale.

In controtendenza, invece, Cagliari, Torino, Genova, Palermo e Catania che perdono tutte qualche posizione rispetto al 2020.

l Mezzogiorno fanalino di coda

Nessuna sorpresa dal Mezzogiorno che si conferma nelle ultime posizioni. Mantiene l’ultima posizione Crotone, anticipata da Foggia e Trapani. Inoltre su novanta indicatori le ultime posizioni sono popolate in ben 57 casi da province del Sud o delle Isole: per trovare città non del mezzogiorno bisogna arrivare all’83esima posizione con Latina, Frosinone (82) e Imperia (77).

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