- 23 Novembre 2021
- Posted by: Cesare Longo
- Categoria: Guide Fiscali

SRL SEMPLIFICATA. da quando è stata creata, nel 2012, c’è stato un vero e proprio boom con oltre 200mila imprese che oggi adottano la come formula societaria.
I numeri sono in costante crescita e l’ultimo rapporto 2020 di Unioncamere Lombardia conferma che le società a responsabilità limitata semplificata registrano un aumento costante, +14,8% rispetto all’anno precedente e vengono sempre più spesso preferite alle Srl a socio unico, in calo del -5,9% rispetto al 2019.
Giovani e non solo
All’inizio le Srl semplificate erano state pensate solo per i giovani imprenditori ed erano quindi riservate solo a persone di età inferiore ai 35 anni; nel corso del tempo, sono subentrati invece diversi cambiamenti, che hanno modificato questa imposizione, offrendo a tutti, giovani e meno giovani, l’opportunità di scegliere questa soluzione.
Sicuramente è una tipologia di società che attrae molto i neo imprenditori e le start up, se non altro per quella parola “semplificata” che forse porta a immaginarsi minori costi di gestione rispetto a una Srl classica, o meno tempo da dedicare a burocrazia e contabilità.
In realtà non è così perché la Srl semplificata è una Srl a tutti gli effetti una volta usciti dal notaio e presenta quindi vantaggi rispetto ad altre forme societarie solamente in fase di costituzione, lasciando però il passo ad alcuni importanti svantaggi successivamente.
Non è quindi adatta a tutti e solo in determinati casi, ben precisi, risulta conveniente rispetto alla sorella maggiore Srl o alle società di persone e alle ditte individuali.
Primo vantaggio: costi di costituzione bassi
Il primo, e probabilmente unico, vero vantaggio della Srl semplificata è il costo di costituzione più basso rispetto alla Srl tradizionale. Non sono infatti previste spese notarili e il neo imprenditore, per creare la sua Srl semplificata, deve quindi solo versare il diritto annuale fisso di iscrizione alla Camera di commercio (solitamente variabile da 120 a 200 euro), 200 euro di Imposta di registro da pagare all’agenzia delle Entrate e 309,87 euro di tassa di concessione governativa annuale.
Anche per la Srl semplificata è necessario l’atto pubblico, quindi bisogna comunque recarsi da un notaio ma non è possibile personalizzare insieme a lui lo statuto, che è standard per legge e non modificabile.
Secondo vantaggio: patrimoni distinti
Il secondo vantaggio della Srls è quello di consentire ai soci di avere una responsabilità per i debiti e per le obbligazioni societarie limitata al capitale investito, cosi come avviene per le Srl, ed evitare quindi l’assunzione di responsabilità illimitata, che invece caratterizza, salvo alcune eccezioni, le società di persone e le ditte individuali.
C’è quindi un’autonomia patrimoniale perfetta e il patrimonio della società a responsabilità limitata semplificata è del tutto autonomo e distinto rispetto a quello dei soci. I creditori sociali, in caso di insolvenza della società, non potranno chiedere, salvo alcuni casi particolari, l’escussione dei beni di proprietà personale dei singoli soci. Da questo punto di vista è però necessario stare attenti a non confondere la responsabilità del socio con la diversa e più importante responsabilità dell’amministratore, ruolo che spesso nella Srl semplificata è ricoperto proprio da uno o più degli stessi soci.
Terzo vantaggio: capitale sociale inferiore a 10mila euro
Terzo e ultimo vantaggio è la possibilità di costituire la Srl semplificata con un capitale che va a 1 euro a 9.999 euro, da versare però interamente all’atto di costituzione. Questa facoltà di avere un capitale sociale inferiore ai classici 10.000 euro, introdotta nel 2013 per tutte le Srl con la modifica dell’articolo 2.463, consente, di fatto, di utilizzare questa forma di società di capitali anche a business di modesta entità e a start-up con poche disponibilità iniziali. Attenzione però che questa apparente agevolazione, in alcuni casi, può nascondere un importante limite in una fase successiva, quando è necessario chiedere finanziamenti e prestiti.
Primo svantaggio: i limiti dello statuto standard
Il più importante limite sta proprio nello Statuto che come detto è standard, creato sulla base di un modello ministeriale, e include solamente le clausole essenziali per una società. Non c’è quindi reale possibilità di decidere in maniera personalizzata – come invece avviene per le Srl – come avverrà, ad esempio, la gestione societaria, quali deleghe sono attribuite ai consiglieri di amministrazione o con quali clausole specifiche si trasferiscono le quote societarie.
Tutto questo nel lungo periodo e in caso di contrasti tra i soci rischia di bloccare l’operatività e la gestione della Srl semplificata.
Secondo svantaggio: rischio fiducia banche e creditori
Anche la possibilità di costituire la società con un solo euro, tanto pubblicizzata all’inizio, alla fine risulta solo un limite per la gran parte delle imprese.
Un capitale sociale troppo basso non consente infatti né di sostenere le spese iniziali necessarie a partire – come ad esempio l’affitto di un magazzino o ufficio, acquisto di macchinari, computer, software, eccetera – né, tantomeno, di ottenere la fiducia di banche-creditori per richiedere eventuali prestiti.
“Se tu socio versi un solo euro nella tua società e credi quindi poco al progetto come puoi pretendere che lo facciano dei terzi prestandoti dei soldi?” Anche il rapporto con clienti e fornitori rischia di essere spesso in salita con un capitale sociale troppo basso, sempre per lo stesso problema di credibilità.
La questione viene quasi sempre risolta prestando, se possibile, delle garanzie personali esterne da parte dei soci (ad esempio fideiussione) ma a quel punto di fatto decade il mito della responsabilità limitata al capitale iniziale messo in società.
Terzo svantaggio: soci persone fisiche
Terzo svantaggio è sicuramente il fatto che i soci della Srl semplificata debbano essere necessariamente persone fisiche. Questo significa che non possono in nessun caso partecipare come soci alla Srls altre società, a meno di effettuare la trasformazione in Srl tradizionale, limitando di fatto la possibilità di creare gruppi societari e interfacciarsi con determinati investitori.
Quarto svantaggio: costi di contabilità alti
Anche i costi di gestione sono da mettere sul piatto della bilancia per decidere se convenga o meno rispetto ad altre forme societarie. La Srl semplificata, come la Srl e tutte le altre società di capitali, deve utilizzare obbligatoriamente la contabilità ordinaria, con evidenza sia dei dati reddituali sia di quelli finanziari-patrimoniali, e ha quindi costi di tenuta della contabilità e gestione fiscale tendenzialmente più alti rispetto ad altre soluzioni; al contrario le società di persone e le ditte individuali, entro certi limiti, possono utilizzare la contabilità semplificata che quasi sempre prevede minori costi amministrativi e di gestione burocratica.
Conclusioni
Sicuramente la Srl semplificata, benché economica in fase di costituzione, non può dirsi adatta a tutti, visti i numerosi svantaggi che rischiano di prospettarsi nelle fasi successive di sviluppo aziendale. L’ambito operativo adatto in cui circoscrivere le Srls è probabilmente solo quello delle piccole iniziative imprenditoriali con compagini societarie non numerose. In ogni caso prima di scegliere questa forma societaria è sempre necessario fare una valutazione d’insieme del progetto imprenditoriale tenendo in considerazione diversi aspetti: scopo dell’iniziativa, budget, propensione al rischio, eccetera.
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