- 19 Febbraio 2022
- Posted by: Cesare Longo
- Categoria: ULTIME NOTIZIE
I venti di guerra che soffiano da giorni sull’Ucraina sono divenuti nelle ultime ore ancora più freddi e taglienti.
Le truppe russe al confine con l’Ucraina «sono pronte a colpire», ha detto il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin durante una visita in Lituania. «Si stanno dispiegando e sono pronti a colpire», ha aggiunto, spiegando che i soldati «si stanno spostando nelle posizioni giuste per essere in grado di condurre un attacco».Secondo Michael Carpenter, ambasciatore degli Stati Uniti presso l’Osce, Mosca ha concentrato fino a 190.000 militari «dentro e vicino» l’Ucraina.
La diplomazia cerca di giocarsi le sue carte, nella convinzione che sia ancora possibile dare un’opportunità alla pace, ma sul Donbass cala sempre più il gelo.
Domani il presidente francese Macron avrà un colloquio telefonico con Putin. E il segretario di stato Usa Antony Blinken ha accettato l’invito del suo collega russo Sergej Lavrov di incontrarsi il 23 febbraio «a meno che i russi non invadano l’Ucraina».
La situazione nella regione dell’Ucraina ai confini con la Russia dove da otto anni, ovvero da quando Mosca ha invaso la penisola di Crimea, è in atto un conflitto sotto traccia tra filorussi separatisti e militari ucraini – un conflitto che ha causato più di 14.000 vittime – è complessa.
Putin da situation room assiste a manovre militari strategiche
Il presidente russo Vladimir Putin ha dato il via dalla “situation room” del Cremlino alle previste manovre militari e missilistiche strategiche in Russia, nel pieno dell’escalation sull’Ucraina. Al suo fianco il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko.
Le esercitazioni, ha spiegato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, hanno coinvolto l’esercito, l’aviazione, le flotte del Nord e del Mar Nero con i loro sommergibili armati di missili nucleari, e le forze missilistiche strategiche.
La supervisione di Putin, secondo Peskov, è necessaria quando sono coinvolti i missili strategici e da crociera. «Tali test di lancio sono ovviamente impossibili senza il capo dello Stato. Sapete della famosa valigetta nera con il bottone rosso» con i codici che danno il comando per un attacco nucleare, ha ricordato il portavoce presidenziale.
In particolare, sono stati lanciati un missile da crociera ipersonico, e duale, Kinzhal, da un aereo da guerra, Kalibr, che ha una gittata di duemila chilometri, e il missile ipersonico Zirkon da unità navali della Flotta del Mar Nero e della Flotta settentrionale contro obiettivi navali e basati a terra. È stato anche lanciato, dalla base di Plesetsk, nel nord del Paese, un missile balistico intercontinentale Yars diretto alla Kamchatka. Nella regione di Astrakhan invece è stato lanciato un missile Iskander.
Lugansk e Donetsk proclamano la mobilitazione generale
Intanto il leader dell’autoproclamata repubblica filorussa di Lugansk, poco dopo il suo omologo di Donetsk, ha proclamato la “mobilitazione generale” sul suo territorio. In questi anni la Russia ha accelerato la distribuzione di passaporti fra i residenti delle due regioni ucraine indipendentiste, enclave russofone (si parla di 720mila passaporti erogati).
Donetsk, stop a trasporti pubblici e chiuse le scuole
Il sindaco di Donetsk, Alexey Kulemzin, ha requisito i mezzi pubblici che saranno invece impiegati per portare i profughi in Russia mentre il ministro dell’Istruzione della autoproclamata Repubblica popolare ha predisposto la chiusura delle scuole fino a dara da deinire denunciando il rischio di attacchi delle forze ucraine. Nel frattempo, in Russia sono 26 le regioni che hanno espresso la loro disponibilità a ospitare gli sfollati in arrivo da Donetsk e Luhansk.
La via della diplomazia
A Monaco di Baviera si è aperta una conferenza sulla sicurezza. La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha denunciato l’esistenza di un’alleanza tra Cina e Russia per imporre «la legge del più forte». La Russia, ha aggiunto, «sta cercando di riscrivere le regole dell’ordine internazionale». Poi un passaggio sugli effetti della crisi dal punto di vista energetico: «Oggi posso dirvi che, se pure la Russia chiudesse completamente le forniture di gas, per questo inverno noi in Europa saremmo al sicuro».
«In Europa si rischia di nuovo una guerra e il rischio è tutt’alto che bandito», ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, aggiungendo però che «ci sono chiari indizi che la Russia è ancora aperta al negoziato. Putin sa che l’adesione dell’Ucraina all’Alleanza atlantica non è in agenda».
Il premier inglese Boris Johnson ha lanciato un messaggio chiaro: è un momento pericoloso per il mondo, quindi «non dobbiamo sottovalutare il rischio che si corre attualmente in Ucraina. Ecco perché dobbiamo essere saldamente insieme».
A Monaco è intervenuta anche la vicepresidente Usa Kamala Harris: «Gli alleati devono parlare con una sola voce per sottolineare al presidente Putin il caro prezzo che pagherebbe per qualsiasi ulteriore invasione russa dell’Ucraina». «L’ordine della sicurezza dell’Europa è sotto diretta minaccia in Ucraina. Se la Russia attaccherà l’Ucraina, la Nato si rafforzerà all’est dell’Europa», ha concluso Harris. Per quanto riguarda l’Ucraina, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kouleb ha spiegato che «si sta preparando a tutti i possibili scenari».
Cina, preoccupazioni Russia dovrebbero essere rispettate
Usa e Nato temono che possa consolidarsi un asse geopolitico tra la Russia e il grande competitor degli Usa, la Cina. «Noi siamo per la salvaguardia delle frontiere.
La Cina è per la tutela della sovranità l’indipendenza di tutti i Paesi e l’Ucraina non fa eccezione», ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, intervenendo alla conferenza di sicurezza di Monaco. Il capo della diplomazia di Pechino ha però affermato che «anche le preoccupazioni della Russia dovrebbero essere rispettate». «Speriamo che si possa arrivare a una soluzione che garantirebbe sicurezza e stabilità in Europa», ha aggiunto.
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