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Bonus 100 euro, abolizione dal 1° gennaio 2022: come cambierà la busta paga

Le novità sono messe nero su bianco nel testo del maxi emendamento del Governo alla Legge di Bilancio 2022, che ridefinisce le regole sulle detrazioni in busta paga.

Bonus 100 euro addio dal 1° gennaio 2022, ad eccezione dei contribuenti con redditi bassi. 

Bonus 100 euro addio: l’ex bonus Renzi sarà superato a partire dal 1° gennaio 2022, nell’ambito degli interventi in materia di IRPEF.

A prevedere l’abolizione del trattamento integrativo è il testo del maxi emendamento alla Legge di Bilancio 2022 presentato dal Governo in Senato, primo tassello del piano di riforma del Fisco previsto dal prossimo anno.

Il bonus IRPEF sarà accorpato nelle nuove detrazioni sui redditi da lavoro dipendente, ma non per tutti. Continueranno a percepire ambedue le misure, e quindi anche il bonus di 100 euro mensili, i lavoratori con redditi fino a 15.000 euro.

Regole specifiche invece per chi percepisce redditi da 15.000 a 28.000 euro, che continuerà a ricevere il bonus Renzi in busta paga in caso di imposta già erosa da altre detrazioni fiscali.

Bonus 100 euro, abolizione dal 1° gennaio 2022: come cambia la busta paga

Introdotto dalla Legge di Stabilità nel 2015, l’ex bonus Renzi, diventato trattamento integrativo per il taglio al cuneo fiscale da metà 2020, è destinato ad essere assorbito dalle detrazioni IRPEF sui redditi da lavoro.

Si tratta di una modifica di cui si è a lungo parlato negli ultimi anni, e che è rientrata tra le richieste principali avanzate nel corso delle audizioni sulla riforma fiscale.

La richiesta di abolire il bonus IRPEF e prevedere un intervento più massiccio in materia di detrazioni si lega essenzialmente ad un’esigenza di semplificazione e ad una maggiore linearità del sistema.

 definire le regole del passaggio è il maxi emendamento del Governo alla Legge di Bilancio 2022, che fissa le nuove aliquote IRPEF e ridisegna le regole sulle detrazioni fiscali sui redditi da lavoro.

Per quel che riguarda il bonus IRPEF, ad essere modificate sono le regole attualmente previste dal decreto legge n. 3 del 5 febbraio 2020, con il quale è stato disciplinato l’avvio del trattamento integrativo e dell’ulteriore detrazione fiscale per i redditi da lavoro dipendente.

Sarà abolita integralmente la detrazione aggiuntiva prevista fino al 31 dicembre 2021 in favore dei lavoratori con redditi superiori a 28.000 euro e fino al limite massimo di 40.000 euro annui.

Il bonus pari a 100 euro mensili, e quindi fino a 1.200 euro annui, continuerà ad essere riconosciuto anche a partire dal 1° gennaio 2022 esclusivamente in favore dei titolari di redditi non superiori a 15.000 euro.

A specifiche condizioni, ne avranno diritto anche i lavoratori con redditi compresi tra 15.000 e 28.000 euro annui.

Ad eccezione delle casistiche che verranno previste dalla Legge di Bilancio 2022, per la generalità dei lavoratori dipendenti invece il bonus IRPEF sarà sostituito dalle nuove e più corpose detrazioni fiscali riconosciute sul reddito da lavoro, il cui importo massimo sarà pari a 3.100 euro, con un incremento di 65 euro per i contribuenti con redditi compresi tra i 25.000 e i 35.000 euro.

Ad aver diritto alle detrazioni IRPEF, in misura decrescente all’aumentare del reddito, saranno i contribuenti con redditi fino a 50.000 euro, soglia oltre la quale lo sgravio sarà totalmente azzerato.

Bonus 100 euro 2022: chi continuerà a percepire il credito IRPEF in busta paga?

Continueranno a percepire il bonus mensile di 100 euro in busta paga i lavoratori dipendenti con redditi fino a 15.000 euro e, come detto, a specifiche condizioni spetterà anche superata questa soglia e fino a 28.000 euro.

Secondo quanto previsto dal maxi emendamento del Governo alla Legge di Bilancio 2022, il credito IRPEF mensile continuerà ad essere riconosciuto se dal mix di nuove aliquote e detrazioni fiscali dovesse emergere una situazione penalizzante per il contribuente.

Nello specifico, sarà necessario considerare l’importo delle detrazioni IRPEF per i familiari a carico e lavoro dipendente, quelle riconosciute sugli interessi passivi del mutuo per la prima casa (costruzione o acquisto) e le rate non fruite relative alle detrazioni per ristrutturazione o riqualificazione energetica per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2021.

Per chiarezza, si tratta delle seguenti voci previste dal TUIR:

  • articoli 12 e 13, comma 1;
  • articolo 15, comma 1, lettere a) e b) e comma 1 ter, per prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2021;
  • articolo 16-bis per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2021.

Se l’importo delle detrazioni spettanti supera l’imposta lorda dovuta, il trattamento integrativo continuerà ad essere riconosciuto per un ammontare non superiore a 1.200 euro. Il calcolo sarà effettuato sulla base della differenza tra le detrazioni sopra elencate e l’IRPEF lorda.

Affianco alle detrazioni per le ristrutturazioni di cui all’articolo 16-bis, il testo del maxi emendamento in circolazione prevede inoltre che “si considereranno anche le detrazioni previste da altri disposizioni normative”; una dicitura poco chiara, e non è meglio esplicitato se si faccia o meno riferimento alle agevolazioni IRPEF previste sempre nell’ambito dell’edilizia.

Sul punto, si resta in attesa di ulteriori dettagli con l’avvio della discussione sulla Legge di Bilancio 2022.

Dal bonus 100 euro alle detrazioni IRPEF potenziate in busta paga: cosa cambia dal 1° gennaio 2022

Sarà quindi necessario attendere per avere un quadro chiaro delle novità in arrivo dal prossimo anno.

Nell’attesa, è utile vedere come sono strutturati attualmente il bonus di 100 euro e le detrazioni fiscali sui redditi da lavoro.

Il bonus Renzi, fino al 30 giugno 2020, era riconosciuto ai contribuenti con redditi fino a 26.600 euro, per un massimo di 960 euro annui. Il totale spettante è salito a 1.200 euro dal 2021, e ad averne diritto sono i titolari di redditi fino a 28.000 euro.

Superata tale soglia, spetta una detrazione decrescente, da 97 euro circa a 80 euro, fino alla soglia dei 35.000 euro. Sono coperti dal trattamento integrativo, in misura ridotta all’aumentare del reddito, i titolari di entrate che non superano i 40.000 euro.

Importo bonus Renzi 2021 Limite di reddito
100 euro fino a 28.000 euro
da 100 euro circa a 80 euro da 28.001 fino a 35.000 euro
decrescente da 35.001 fino a 40.000 euro

Il bonus di 100 euro e 80 euro si affianca al sistema delle detrazioni IRPEF riconosciute sui redditi da lavoro, differenziate per quel che riguarda lavoratori dipendenti e autonomi.

Per i primi, l’importo annuo spettante è pari a 1.880 euro e scende progressivamente fino ad un minimo di 690 euro per i redditi di importo elevato.

Per i lavoratori autonomi invece la detrazione spettante è pari ad un massimo di 1.104 euro e scende progressivamente fino ad azzerarsi una volta raggiunta la soglia dei 55.000 euro.

Secondo lo schema previsto dal maxi emendamento governativo, a partire dal 1° gennaio 2022 per i dipendenti con redditi fino a 15.000 euro continueranno a coesistere il bonus Renzi e le detrazioni IRPEF, senza modifiche di rilievo.

Superata la soglia dei 15.000 euro e fino a 50.000 euro, le detrazioni saliranno ad un massimo di 3.100 euro annui, e si ridurranno progressivamente all’aumentare del reddito.

Per i lavoratori autonomi invece, la detrazione base riconosciuta ai redditi fino a 5.500 euro sarà pari a 1.265 euro e, anche in tal caso, sarà progressivamente ridotta fino ad azzerarsi una volta superata la soglia dei 50.000 euro.

Si resta quindi in attesa di novità sull’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2022 per ulteriori approfondimenti.

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