FISCO CONSULTING

Negli ultimi anni appare in costante aumento il numero dei lavoratori che, nonostante vivano nelle garanzie di un rapporto di lavoro subordinato – magari anche a tempo indeterminato – hanno comunque il desiderio di avviare una seconda attività lavorativa autonoma, come imprenditori o come liberi professionisti.

Si può fare?

Il primo quesito che generalmente ci si pone è se si possa davvero fare un passo del genere benchè si sia già impegnati per la gran parte della giornata con un altro lavoro.

«È possibile rimanere dipendenti e aprire anche partita Iva?» è una delle domande più gettonate online negli ultimi tempi.

Ebbene si, non esistono norme che vietino a priori a un dipendente di azienda privata di aprire una partita Iva per svolgere attività professionale o imprenditoriale fuori dall’orario lavorativo. Tutto questo è valido a patto che il contratto stipulato con l’azienda non lo vieti esplicitamente (come succede nel caso dei dipendenti pubblici) o non vi sia concorrenza tra le due attività.

Appurata la fattibilità, la domanda successiva che molti si pongono è come gestire l’aspetto previdenziale. «È necessario pagare contributi doppi all’Inps, sia da dipendente sia da lavoratore autonomo oppure c’è qualche possibilità di evitare la doppia contribuzione?».

La risposta, come spesso succede in ambito contabile e fiscale, dipende dal tipo di attività esercitata con la partita Iva in quanto questo aspetto determina di conseguenza la gestione previdenziale alla quale doversi eventualmente iscrivere o non iscrivere (gestione Inps commercianti, gestione separata Inps o Cassa di previdenza professionale).

Vediamo le casistiche.

Dipendente e Inps commercianti

Nel caso in cui il lavoratore subordinato svolga, a lato del suo lavoro, un’attività imprenditoriale da commerciante, c’è la possibilità di non iscriversi alla gestione Commercianti Inps o meglio richiedere la cancellazione se iscritti in fase di attivazione dell’attività in Camera di Commercio.

Questo succede in quanto è già il datore di lavoro a versare mensilmente all’Inps i contributi previdenziali per suo conto, trattenendoli in busta paga.

Questa opzione è però concessa solo nei casi in cui l’attività di lavoro subordinato risulti prevalente rispetto all’attività imprenditoriale (FULL TIME O RAL RILEVANTE, ma non solo).In caso contrario – ad esempio, di contratto di lavoro part-time – l’Inps richiede invece al lavoratore dipendente l’iscrizione alla relativa gestione previdenziale dedicata all’attività imprenditoriale, con conseguente obbligo di versamento dei contributi anche in qualità di lavoratore autonomo, seppur in aliquota ridotta del 35% per chi opta per il regime forfettario.

Attenzione, la verifica della prevalenza non dipende solo dall’orario di lavoro contrattualmente stabilito o dall’attività che produce il maggior reddito, ma da un insieme di aspetti e la decisione ultima sull’obbligo contributivo o meno spetta alla sede Inps di appartenenza.

Dipendente e gestione separata Inps

La regola vista per i lavoratori dipendenti, esercenti anche attività imprenditoriale, purtroppo non è possibile riscontrarla nei casi di subordinazione ed esercizio di attività professionale con partita Iva.

Infatti, il libero professionista, contemporaneamente lavoratore dipendente, deve sempre risultare iscritto alla gestione separata Inps per il versamento dei contributi pari al 25,98% (da quest’anno 26,23%) del suo reddito imponibile.
Solo e soltanto nei casi in cui il lavoratore dipendente abbia stipulato con il datore un contratto di lavoro full-time, è possibile ottenere una riduzione contributiva pagando solo il 24%, percentuali da applicarsi sempre sul reddito imponibile del lavoro autonomo.

Dipendente e professionista iscritto all’Albo

Ultimo caso da analizzare è quello del lavoratore dipendente esercente anche un’attività professionale ( con cassa di appartenenza), ovvero per la quale sia prevista l’iscrizione ad una Cassa previdenziale di categoria.

In questa circostanza bisogna in via preliminare verificare l’effettiva possibilità di esercizio contemporaneo dell’attività professionale e da dipendente, sulla base del regolamento dell’Ordine di appartenenza.

Oltre a questo, nel caso in cui sia possibile, è necessario e obbligatorio iscriversi alla Cassa previdenziale con conseguente obbligo di pagamento dei relativi contributi, secondo quanto previsto dall’Ordine stesso.

A seconda dei casi l’ente può poi avvalersi della facoltà di ridurre la quota contributiva in capo al professionista di categoria qualora il lavoratore dipendente abbia stipulato con il datore un contratto di lavoro full-time.

ULTIME NEWS

I NOSTRI SERVIZI ONLINE PIU' VENDUTI

flyer 2024 versione-01

Ogni giorno professionisti e aziende di tutta Italia usano i servizi di Fisco Consulting

Open chat
1
Ciao,
se hai bisogno di Info o Assistenza contattaci QUI.

Il Team di Fisco Consulting