- 8 Settembre 2023
- Posted by: Cesare Longo
- Categoria: ULTIME NOTIZIE
La ministra del turismo Santanchè ha consegnato ai soggetti interessati il testo della proposta normativa per trovare soluzioni il più possibile condivise. A ogni unità immobiliare sarà assegnato un Codice identificativo, per i trasgressori multe fino a 8.000 euro
Nella nuova bozza presentata resta l’obbligo del numero minimo di due notti e del Cin. Appartamenti, case e villette in affitto allineati agli alberghi su alcune normative. Si inaspriscono le sanzioni.
Nel testo passa poi da quattro a due il numero di appartamenti che uno stesso proprietario può mettere a reddito come affitto breve e che possono essere tassati con cedolare secca.
Anche l’Italia prepara una stretta sugli affitti brevi a scopo turistico, con regole più stringenti e un inasprimento delle sanzioni per chi viola le nuove norme. Ieri sera è stata distribuita alle associazioni di settore la bozza di un disegno di legge preparato dal ministero del Turismo per avviare il confronto.
Da tempo i sindaci, soprattutto quelli delle città d’arte, chiedono strumenti normativi in grado di frenare la desertificazione dei centri urbani, dove App e portali di affitto a breve termine hanno favorito la proliferazione di nuove residenze turistiche.
L’Italia si muove sulla scia di quanto sta avvenendo anche in altri poli di attrazione turistica. Il 5 settembre è entrata in vigore a New York una nuova “legge locale” che obbliga proprietari e affittuari a registrarsi presso le autorità cittadine prima di poter inserire i loro annunci su Airbnb, Vrbo o altre piattaforme di affitti turistici ‘mordi e fuggi’, pena essere sanzionati fino a un massimo di 5mila dollari per ogni infrazione commessa.
Dopo la stretta della città di New York sugli affitti brevi, sul tema si riaccendono i fari anche in Italia. Nella tarda serata di mercoledì il ministero del Turismo ha diffuso una nuova bozza del disegno di legge sulle locazioni turistiche. A pressare sull’argomento nelle ultime ore è stato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che a margine di un convegno all’Università Bocconi ha rimarcato che «non si può vivere con più di 20 mila appartamenti dedicati agli affitti brevi». «Ciò che vogliamo», ha detto ieri Sala, «è la gestione dell’offerta degli appartamenti. Il comune vorrebbe fare una scelta che, se non è come quella di New York, va in quella direzione: bisogna lavorare sul numero di giornate e poi bisogna lavorare sul numero di appartamenti».
La cosa dice la nuova bozza del ddl
I cambiamenti della nuova bozza del ddl proposto dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè cambia innanzitutto finalità. Mentre quelle del precedente testo erano volte a contrastare «il rischio di un turismo sovradimensionato rispetto alle potenzialità ricettive locali e a salvaguardare la residenzialità dei centri storici e impedirne lo spopolamento», il nuovo testo punta a fornire una disciplina «uniforme a livello nazionale nonché di contrastare il fenomeno dell’abusivismo nel settore».
Procedendo per punti, nella bozza permane l’obbligo del «minimum stay» di due notti nei 14 comuni metropolitani. Il ddl introduce, come da precedente testo, l’obbligatorietà del codice identificativo nazionale (Cin). Nel nuovo testo però il Cin viene collegato all’immobile e non specifica, come il testo precedente, che può essere chiesto dal proprietario o da un gestore.
Rimane il fatto che il codice identificativo nazionale sostituisce quello regionale, anche quando ne è stato assegnato uno, affermando la supremazia del diritto del ministero del Turismo a centralizzare l’attività di raccolta informazioni, anche se rimangono le regioni i soggetti che dovranno concedere i Cin, mentre saranno i comuni a dover controllare l’applicazione del Cin su tutte le piattaforme e su tutti i canali di promozione, incluso il portone dell’immobile.
Il Governo sembra accogliere la richiesta di Federalberghi di sottoporre interamente alla stessa disciplina degli alberghi anche le case singole in termini di normativa antincendi, di strumentazione per la rilevazione del monossido di carbonio, mentre era già previsto dalle normative regionali che gli impianti fossero a norma.
Nel testo passa poi da quattro a due il numero di appartamenti che uno stesso proprietario può mettere a reddito come affitto breve e che possono essere tassati con cedolare secca.
Importante infine l’inasprimento delle sanzioni che nella nuova bozza si inaspriscono: multe fino a 5 mila euro per chi affitterà una casa per una sola notte e fino a 8 mila a chi concede in locazione un immobile a uso abitativo per finalità turistiche privo di Cin.
Il post della Santanché
In merito alla nuova bozza, in un post su Facebook ieri sera la ministra Santanchè ha spiegato «sono molti anni che si aspettava un intervento specifico sugli affitti brevi e mi sembra che nessuno, prima di noi, né la sinistra che è stata per 10 anni al governo, né quei sindaci che oggi chiedono interventi urgenti, abbia mai voluto affrontare una questione riguardante un tema così complesso e spinoso. Abbiamo invece affrontato la situazione degli affitti brevi in tempi non sospetti avviando, già mesi fa, tavoli di confronto con associazioni di categoria e degli inquilini, con le regioni e i sindaci delle città metropolitane, per arrivare ad una proposta il più possibile condivisa. Senza dubbio quindi, in tempi rapidi abbiamo messo la questione tra le priorità da affrontare nel settore del turismo. Oggi abbiamo dato ai soggetti interessati il testo della nostra proposta normativa al fine di formulare soluzioni efficaci ed efficienti che possano essere altamente condivise».
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