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Dato l’incontestabile boom subito dall’editoria online, grazie a nuove tecnologie e nuovi canali di distribuzione digitale, molti autori e potenziali autori si chiedono se siano tenuti ad aprire partita Iva e, più in generale, quale inquadramento fiscale sono tenuti a darsi per rispettare le regole.

E’ sicuramente una delle figure professionali più diffuse legate al mondo del web. Parliamo dell’articolista o web writer a cui ormai tutti facciamo ricorso per tenere aggiornati blog e siti web.

Molti ne fanno una vera e propria attività e raggiunta una certa esperienza è un lavoro che può anche essere ben pagato. Le tariffe infatti variano in base alla qualità, lunghezza dell’articolo e altri elementi. Un articolo ben scritto, non solo dal punto di vista grammaticale, ma anche in ottica SEO, può condurre a risultanti molto importanti in termini di ritorno di visite sul proprio blog e di conseguenza anche sul piano economico.

Esistono una categoria ben diffusa di articolisti che scrivono articoli da 400-500 parole per diversi siti web, lavorando per di più sulla quantità. Spesso lo si fa per passione, per mantenere gli studi. Generalmente rilasciano come documento fiscale una ricevuta di prestazione occasionale.

Esistono poi dei veri e proprio professionisti del settore, in grado di scrivere testi originali in ottica SEO e finalizzati a una precisa strategia di Marketing.

La tariffa sarà in questo caso ben più alta, ma i risultati che si possono ottenere saranno senza dubbio migliori.

Ma passiamo a verificare gli aspetti fiscali e previdenziali per chi intende aprire la partita iva.
Innanzitutto l’apertura della Partita Iva, deve essere richiesta presentando apposita domanda in via telematica all’Agenzia delle Entrate.

Codice Ateco per scrittori

Quando apri la tua Partita Iva, devi scegliere il Codice Ateco che identifica la tua attività, al quale è associato un  determinato coefficiente di redditività, indispensabile per calcolare il reddito imponibile.

Il Codice Ateco da adottare per la tua attività di scrittore è il seguente:

  • 90.03.09 – Altre creazioni artistiche e letterarie

Che include:

  • attività di artisti individuali quali scultori, pittori, cartonisti, incisori, acquafortisti, aerografista ecc.
  • attività di scrittori individuali, che trattano qualsiasi argomento, inclusi gli scrittori di romanzi, di saggi ecc.
  • stesura di manuali tecnici
  • consulenza per l’allestimento di mostre di opere d’arte

Il coefficiente di redditività riferito a tale Codice è del 67%, percentuale che dovrà essere applicata ai ricavi per ottenere il reddito imponibile su cui saranno calcolati imposta e contributi.

Calcolo dell’imposta per scrittori in Regime Forfettario

Essendo uno scrittore che adotta il Regime Forfettario, dovrai versare sul tuo reddito imponibile netto l’imposta sostitutiva del 15% o, in alcuni casi precisi, del 5%.

Il reddito imponibile netto su cui agisce l’aliquota d’imposta si ricava deducendo dal reddito imponibile lordo (ricavi x coefficiente di redditività) i contributi obbligatori versati nell’anno.

Calcolo contributi per scrittori in Regime Forfettario

Come scrittore  dovrai iscriverti alla Gestione Separata Inps e versare i contributi previdenziali nella percentuale del 25,72% del tuo reddito imponibile lordo.

Nel momento in cui tu fossi un lavoratore dipendente full time e volessi aprire la tua Partita Iva in Regime Forfettario (dovrai ovviamente controllare di avere tutti i requisiti per accedervi) per svolgere l’attività di scrittore, verseresti i contributi previdenziali nella misura ridotta del 24%.

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